13/03/2010 Al cospetto della Presanella: Malga Plan
Per rigenerarsi dai lavori di casa, con Claudio si decide di partir alla conquista di malga Movlina.
Risaliamo la val Rendena e parcheggiamo l'auto in piazza a Massimeno (860mt); lasciamo le ciaspole in auto e zaino in spalla c'incamminiamo lungo il sentiero SAT 354.
Il fondostrada è parecchio ghiacciato bisogna quindi prestare molta attenzione.
Risaliamo per il bosco e ci ritroviamo su una strada forestale dove, un gentile custode forestale, ci indica la via per la malga.
Proseguiamo il nostro cammino in completa solitudine. La poca neve rimasta ai bordi della strada è solcata da numerose impronte, soprattutto d'ungulato, quand'ecco che, fra le tante, una colpisce la mia attenzione, toh un plantigrado... ma non si tratta dell'orso, bensì del tasso.
Finalmente eccoci arrivati oltre il limite del bosco, ai margini meridionali dei vasti pascoli della malga Plan; la vista s'apre sull'Adamello e sulla Presanella. Ci fermiamo al sole per una piccola pausa poi riprendiamo il cammino.
La neve aumenta a vista d'occhio, la pista non è battuta e le ciaspole sono nel baule dell'auto: frust!
Facendoci strada nella neve immacolata giungiamo, con non poca fatica, a Malga Plan (1588 m); diamo un'occhiata al sentiero che dovrebbe portare alla Movlina e all'unisono decidiamo che la malga può rimanere dov'è!
Pranziamo sotto i caldi raggi del sole. Il silenzio è inframezzato dal cip cip delle cinciallegre e dal plik plik della neve che sta fondendo dal tetto della malga; la val Rendena, invasa dai sciatori, sta sotto di noi e il brusio del traffico aihmè giunge fin qui, in un fugace attimo mi rendo conto che il silenzio era solo una bella illusione.
Un vento gelido ci fa ben presto ritornare sui nostri passi. Con molto attenzione e conquistando 3-4 medaglie d'oro per pattinaggio su ghiaccio, scendiamo lunga l'infida forestale fino all'auto.
E' presto, quindi decidiamo di fare un salto sopra S.Antonio di Mavrignola per dare uno sguardo al Brenta e, al cospetto dei suoi campanili e delle sue cime avvolte nelle nubi, una frase mi sale alla memoria: "..ovunque io l'orme imprima sempre il mio cuore è dei miei monti in cima." R.Burns