cronache di una serata particolare
(quando si frequentano certe compagnie, tutte le serate sono particolari...)
dunque, alla fine siamo in quattro ad andare a Brescia: io, Danilo, Roberto B. e Flavio (che si chiede perché qualcuno non gli abbia ancora telefonato e non si rende conto che, quando si cambia il numero di cellulare e non lo si dice, è tutto molto più difficile...). Doveva venire anche Armando, ma non ci ha mai creduto nessuno...
E' presto detto: siccome io abito a cinquanta chilometri da Brescia ed a cinquanta chilometri da Bergamo, invece di andare direttamente a Brescia decido di unirmi all'allegra compagnia in terra orobica (cosa volete che siano, cento chilometri in più, per uno come me?)... così, si sta tutti insieme, che si ha tanto da dirsi...
Dunque, dopo la sostituzione di Del Piero me ne vado dal bar dove stavo guardando la Juve e vado a Bergamo, dove aiuto i miei soci che stanno finendo l'inventario del negozio... quando Danilo mi telefona per dirmi che sta arrivando, si cambia idea una decina di volte prima che qualcuno si decida a portarmi all'uscita dell'autostrada. (ma forse, tutta questa parte andrebbe saltata, chè forse non ve ne frega niente... ma io sono sadico e prolisso, quando mi ci metto......).
Arrivati a Brescia, in un tempo relativamente breve troviamo il Teatro S. Giulia, che non è affatto male: un trecento posti a sedere, bel palco (un pò piccolo, ma mica stiamo parlando della Scala...) e sedie nuove, comode e ben disposte (se hai davanti qualcuno di troppo alto, ci vedi lo stesso... non che a noi importi: il Flavio si piazza in prima fila......). Prendiamo il libretto dello spettacolo (davvero molto ben fatto, con tutti i testi di "Parlami d'amore Mariù" ed una bella grafica) ed anche i biglietti: 15 euro sembrano un'enormità, ma veniamo a sapere che verranno interamente devoluti in beneficenza, eqquindi...
E' la quarta ed ultima serata: ci dicono che, le altre volte, il teatro era praticamente pieno... stavolta, invece, ci saranno sì e no cento persone...
La scenografia è essenziale e molto simile a quella del Grigio originale, inoltre c'è un pianoforte in mezzo alla scena e, di volta in volta, Infanti utilizza una sedia, una poltrona o una panca... solo un elemento alla volta, comunque.
Devo dire che, tra tutti gli omaggi visti finora, è stato uno dei migliori, anche perché ha riproposto integralmente "parlami d'amore mariù", con la stessa scaletta (unica pecca: c'era un coro che lo accompagnava nelle canzoni, idea che non ho trovato particolarmente centrata... i duetti con i solisti del coro, invece, li eviterei proprio: molto meglio quando Infanti canta da solo...). Il testo lo conosce bene (in scena non c'è il leggio, e, purtroppo, non è una cosa così scontata...), sa decisamente recitare (e non cerca sempre di assomigliare a Gaber) ed è anche abbastanza intonato, anche se il canto non è il suo punto forte...
Comunque, lo spettacolo scivola via in maniera decisamente godibile, solo verso la fine escono alcune imprecisioni (in "cortesie per gli ospiti"... che, comunque, è un pezzo bello difficile. Eppoi, io non avrei fatto "parlami d'amore mariù" senza nessuna musica sotto: è più difficile...) fino ai bis: "non insegnate ai bambini" (e qui, gli errori ci sono stati... peccato), "secondo me la donna" (dopo ogni affermazione aspettava l'applauso del pubblico maschile o femminile, a seconda della frase... secondo me, il monologo ci perde)(Danilo giura che la musica in sottofondo fosse "bianco natale": io non c'ho fatto caso, ma spero di no...), "lo shampoo" (con un Flavio grandioso "forforista"...) e "qualcuno era comunista" (e qui è apparso il leggio... però, visto che è un bis e che la canzone dura un bel pò, lo considererei un peccato veniale...)(ottime scelte, no?).
Nei camerini, Infanti è stato molto gentile: abbiamo scoperto che fa spettacoli di Gaber/Luporini dal '90, che Giorgio l'ha visto recitare, che andrà in tournèe con "parlami d'amore mariù" (a Milano, lo Smeraldo???) e che questo era il secondo tributo a Gaber da lui proposto a Brescia (non casualmente, le recite sono iniziate il primo gennaio... l'anno scorso ha fatto il Grigio, l'anno prossimo farà "il dio bambino", poi basta). Era insoddisfatto perché non è riuscito a preparare bene "Cortesie per gli ospiti" (ce n'eravamo accorti anche noi...): l'ha provato solo gli ultimi giorni. Nelle prossime repliche sarà accompagnato in scena solo dalla pianista (scelta che mi trova perfettamente d'accordo).
Alla fine, ci siamo avventurati per la selvaggia Brescia (no, non Rossella, quella di "colorado cafè" che "ha fatto la famosa pubblicità di un sedere dove si vede l'orologio", la città...) alla ricerca di una pizzeria aperta alle 00,30. E l'abbiamo trovata, in barba al Flavio che continuava a sostenere che, se fossimo stati a Milano... (io a Milano faccio una fatica bestia ogni volta, a trovare da mangiare a certi orari...).
Poi, via verso Bergamo (con tappa obbligata al mio negozio, anche se solo per vedere la vetrina...) e poi verso casa, dove ho appoggiato le stanche membra sul materasso verso le tre di notte (per fortuna, stamattina ho potuto dormire fino alle sette... ma !*@#!).
p.s.: ah! mi dissero di iniziare il resoconto narrando di come attraversai l'autostrada a piedi... ma non è mica vero: mai mi sognerei di fare cose del genere....