guardate che prospettiva

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Robert Bruce
00venerdì 27 novembre 2009 12:18
allucinante
guardate un pò qui che prospettiva ci, ma soprattutto vi, attende:

www.youtube.com/watch?v=VLTvZGDPZ7A
Lars84
00venerdì 27 novembre 2009 14:10
...sto tremando tutto! [SM=g6794]


lì non c'è scritto che chi nasce in uno stato ne diventa cittadino (una cosa chiamata cittadinanza, credo...).
non è un invasione...

"la vita è mutamento"...e nessuno lo può impedire, che ci piaccia o no.


Xostantinou
00venerdì 27 novembre 2009 14:12
invece lo si può impedire eccome...esiste una cosa chiamata Legge...
_Tiberias_
00venerdì 27 novembre 2009 14:36
Dai basta mettere delle percentuali massime per l'immigrazione...
Non facciamola così drammatica ;).

Poi finchè gli immigrati sono cristiani a me va più che bene.

Attualmente gli immigrati musulmani in Italia sono 1.5 milioni su 4.5 milioni di immigrati.
Xostantinou
00venerdì 27 novembre 2009 14:47
non è una questione di religione, ma di comportamento. Chi arriva in un paese straniero deve per prima cosa dimostrare di voler vivere onestamente rispettando la cultura altrui, magari anche assimilandola in tutto o in parte, ma non può arrivare, rifiutare ogni forma di integrazione e per di più pretendere che gli abitanti originari di quel paese si uniformino a lui, questo è assurdo, indipendentemente da quale sia la sua fede o cultura.
Lars84
00venerdì 27 novembre 2009 18:54
questo è assolutamente vero, senza se e senza ma.
Robert Bruce
00sabato 28 novembre 2009 00:25
questo semplicssimo video ci fa capire che con l'attuale tasso di natalità dell'italia e dei paesi occidentali, la popolazione si dimezzerebbe nell'arco di due generazioni, anche perchè da un ventennio che c'è una crescita zero. l'immigrazione non è un fatto casuale, ma voluto dalle elìte dei mondialisti, per sopperire alla mancanza di manodopera nei paesi occidentali. il problema è che chi sta approfittando di questo suicidio demografico dell'Occidente, sono i paesi islamici, che hanno interesse a diffondere l'islam senza fare guerre, cosa che stanno facendo benissimo. il fatto è che quegli stessi gruppi mondialisti che governano e dirigono oggi l'immigrazione, sono gli stessi che trent'anni fa dicevano che in occidente vi era una crescita demografica eccessiva che andava fermata con politiche di limitazione delle nascite, mentre oggi ci raccontano che l'immigrazione è necessaria per sopperire alla mancata crescita demografica..........

X Lars84, quando vivrai in una repubblica islamica, poi mi aprai dire.....anche se probabilmente non ci sarò più......spero.
_Tiberias_
00sabato 28 novembre 2009 12:44
Basta pensare che già adesso in alcuni paesi come l'Inghilterra non si festeggia più il Natale (ribattezzata festa d'inverno), i cristiani non possono più girare con al collo un crocifisso (per legge) perchè potrebbe offendere qualcun'altro... Questa la chiamano politically correct, io la chiamo svendere se stessi e tutto il nostro mondo e creare un vuoto che qualcuno più furbo e forte di noi non tarderà a riempire... Una profonda tristezza mi assale sapendo che forse un giorno i miei figli vivranno in una società che di europeo non avrà più nulla...Che amarezza :(

Pensate che alcuni politici qui in Italia vorrebbero fare la stessa cosa anche qui, anzi presto non tarderranno ad arrivare direttive europee in questo senso...
Xostantinou
00sabato 28 novembre 2009 14:23
per paura di non rispettare gli altri arrivare al punto di non rispettare più se stessi mi sembra ridicolo...

poi, volevo porvi una riflessione...i tempi cambiano, le situazioni mutano, ma l'impero seleucide, l'impero romano e romeo, l'impero ottomano, l'impero asburgico...furono tutti imperi sovranazionali, eppure furono anche per svariati secoli l'esempio lampante di come milioni di persone di nazionalità, etnie, lingue, culture, religioni diverse potessero non solo coesistere, ma anche sentirsi fieramente parte viva ed attiva di un qualcosa di più grande pur senza perdere la propria identità...esempi in cui un uomo nato ebreo da una famiglia che viveva nella cilicia di lingua e tradizioni siro-ellenistiche poteva presentarsi davanti al giudice che lo condannava a morte, fissarlo negli occhi e dichiarare fieramentre "civis romanus sum"...perché non è più possibile una cosa simile? L'era dei nazionalismi egoisticamente esasperati prima, e del meltin'pot globalizzato poi hanno distrutto questa possibilità?
_Tiberias_
00sabato 28 novembre 2009 15:33
Re:
Xostantinou, 28/11/2009 14.23:

per paura di non rispettare gli altri arrivare al punto di non rispettare più se stessi mi sembra ridicolo...

poi, volevo porvi una riflessione...i tempi cambiano, le situazioni mutano, ma l'impero seleucide, l'impero romano e romeo, l'impero ottomano, l'impero asburgico...furono tutti imperi sovranazionali, eppure furono anche per svariati secoli l'esempio lampante di come milioni di persone di nazionalità, etnie, lingue, culture, religioni diverse potessero non solo coesistere, ma anche sentirsi fieramente parte viva ed attiva di un qualcosa di più grande pur senza perdere la propria identità...esempi in cui un uomo nato ebreo da una famiglia che viveva nella cilicia di lingua e tradizioni siro-ellenistiche poteva presentarsi davanti al giudice che lo condannava a morte, fissarlo negli occhi e dichiarare fieramentre "civis romanus sum"...perché non è più possibile una cosa simile? L'era dei nazionalismi egoisticamente esasperati prima, e del meltin'pot globalizzato poi hanno distrutto questa possibilità?




Il problema? La democrazia...Tutte quelle entità sovranazionali avevano un'assetto istituzionale che garantiva che le decisoni importanti venissero prese da un gruppo ristretto di persone che pensavano al bene dello stato non ai propri particolarismi...
Xostantinou
00sabato 28 novembre 2009 17:34
anche li io ho sempre pensato ad una cosa...quanto è più o meno corruttibile uno che nasce in una famiglia ricca ed aristocratica, figlio e nipote di ministri e uomini di stato e che anche lui verrà educato sin dalla più tenera infanzia ad essere un uomo politico, rispetto ad uno che è stato eletto, non ha una cultura politica ma è solo espressione dei malumori popolari, e magari fino a quel momento campava con 1.000€ al mese e si ritrova di punto in bianco con poteri in mano capaci di rendere ricchi lui e tutta la sua discendenza?

...sono riflessioni come questa che mi fanno pensare che forse, dopo tutto, l'anciènt regìme non era poi così male...certo un sovrano tale per diritto divino, asceso al trono per linea di sangue, onnipotente nei confronti dei suoi sudditi, se il tizio in questione è un pazzo psicopatico o un despota sanguinario i problemi che può dare sono immensi...ma ritengo che chiunque abbia avuto la fortuna di vivere sotto un grande sovrano non credo che lo cambierebbe con la migliore delle democrazie.

Una monarchia costituzionale è forse il migliore dei mondi possibile...
_Tiberias_
00sabato 28 novembre 2009 17:42
Re:
Xostantinou, 28/11/2009 17.34:

anche li io ho sempre pensato ad una cosa...quanto è più o meno corruttibile uno che nasce in una famiglia ricca ed aristocratica, figlio e nipote di ministri e uomini di stato e che anche lui verrà educato sin dalla più tenera infanzia ad essere un uomo politico, rispetto ad uno che è stato eletto, non ha una cultura politica ma è solo espressione dei malumori popolari, e magari fino a quel momento campava con 1.000€ al mese e si ritrova di punto in bianco con poteri in mano capaci di rendere ricchi lui e tutta la sua discendenza?

...sono riflessioni come questa che mi fanno pensare che forse, dopo tutto, l'anciènt regìme non era poi così male...certo un sovrano tale per diritto divino, asceso al trono per linea di sangue, onnipotente nei confronti dei suoi sudditi, se il tizio in questione è un pazzo psicopatico o un despota sanguinario i problemi che può dare sono immensi...ma ritengo che chiunque abbia avuto la fortuna di vivere sotto un grande sovrano non credo che lo cambierebbe con la migliore delle democrazie.

Una monarchia costituzionale è forse il migliore dei mondi possibile...



L'avevamo...L'abbiamo buttata nel cesso 60nni fa... (con un dubbio referendum...)
Xostantinou
00sabato 28 novembre 2009 17:47
sinceramente preferisco il governo Berlusconi ai Savoia [SM=g6794]

...ma se ci fosse una dinastia più seria disposta a prendersi la corona ne sarei ben felice...in fin dei conti almeno metà (per non dire tutte) delle case regnanti europee non è originaria del paese sul quale regna...
_Tiberias_
00sabato 28 novembre 2009 17:59
Basta che non siano i Windsor [SM=g6794] .

Xostantinou
00sabato 28 novembre 2009 19:03
intendi dire i Sassonia-Coburgo-Gotha (che per questioni propagandistiche nel 1914 si inglesizzarono in Windsor per sembrare meno vicini di quanto realmente fossero al nemico Kaiser Wilhelm von Hohenzollern)? [SM=g6794]

tra francesi in spagna e svezia e tedeschi in inghilterra, danimarca e norvegia nessuna monarchia europea è "autoctona"...ma forse è meglio così se quelli che hai in casa sono poco affidabili...

...io sono totalmente di parte, ma se potessi opterei per gli Asburgo...
Flavius_Belisarius
00sabato 28 novembre 2009 19:36
Il dato è alquanto preoccupante, è giusto accogliere il debole e l'emarginato, ma sacrosanto integrarlo nel proprio sistema con tutti i dovuti rispetti per la sua cultura e religione. Ricordiamo chi siamo ed a cosa apperteniamo.
Riguardo alle forme istituzionali ideali io propenderei per un aristocrazia fluida, quindi in tal senso democratica, in cui vengano selezionati tramite rigidissimi controlli e concorsi i migliori elementi (gli "aristoi" appunto) in termini di preparazione e condotta disposti ad assumersi un incarico di così gran importanza com'è quello di governare uno stato. Ed onde evitare conflitti un presidente, scelto con gli stessi criteri, che coordini le varie risorse.
_Tiberias_
00sabato 28 novembre 2009 19:50
Re:
Xostantinou, 28/11/2009 19.03:

intendi dire i Sassonia-Coburgo-Gotha (che per questioni propagandistiche nel 1914 si inglesizzarono in Windsor per sembrare meno vicini di quanto realmente fossero al nemico Kaiser Wilhelm von Hohenzollern)? [SM=g6794]

tra francesi in spagna e svezia e tedeschi in inghilterra, danimarca e norvegia nessuna monarchia europea è "autoctona"...ma forse è meglio così se quelli che hai in casa sono poco affidabili...

...io sono totalmente di parte, ma se potessi opterei per gli Asburgo...



Sì sì loro [SM=g6794]

Quali asburgo? (faccio l'ingenuo [SM=g9254] )?
Xostantinou
00sabato 28 novembre 2009 23:16
Re: Re:
_Tiberias_, 28/11/2009 19.50:



Sì sì loro [SM=g6794]

Quali asburgo? (faccio l'ingenuo [SM=g9254] )?



Quelli che attualmente sono deputati al Parlamento Europeo...

Flavius_Belisarius, 28/11/2009 19.36:

Il dato è alquanto preoccupante, è giusto accogliere il debole e l'emarginato, ma sacrosanto integrarlo nel proprio sistema con tutti i dovuti rispetti per la sua cultura e religione. Ricordiamo chi siamo ed a cosa apparteniamo.
Riguardo alle forme istituzionali ideali io propenderei per un aristocrazia fluida, quindi in tal senso democratica, in cui vengano selezionati tramite rigidissimi controlli e concorsi i migliori elementi (gli "aristoi" appunto) in termini di preparazione e condotta disposti ad assumersi un incarico di così gran importanza com'è quello di governare uno stato. Ed onde evitare conflitti un presidente, scelto con gli stessi criteri, che coordini le varie risorse.



Quello che era alla fine il meccanismo di ascesa sociale bizantino, una rigida serie di selezioni e concorsi su base meritocratica dove soprattutto per i funzionari la voce principale era il possesso di un notevole patrimonio culturale...una specie di "culturocrazia" meritocratica insomma...

Però il punto resta sempre quello definito da me cui non ho ancora visto risposte...quanto, se più o meno, è corruttibile un aristocratico rispetto ad un comune cittadino?
_Tiberias_
00domenica 29 novembre 2009 00:14
Se il discendente proviene da una dinastia retta e responsabile molto minore rispetto ad un semplice cittadino...
Flavius_Belisarius
00domenica 29 novembre 2009 10:20
Ma così verrebbe meno la matrice meritocratica del sistema. L'unico modo per tentare d'arginare il fenomeno, che è purtroppo un'inclinazione naturale dell'uomo, animale, mi sembra quello di creare una fitta rete di controlli ed imporre pene esemplari sui trasgressori. Comunque, purtroppo ognuna di queste ipotesi è inattuabile allo stato attuale, sono recessive, anacronistiche, ci vorrebbe quasi un tabula rasa per realizzarle.
Xostantinou
00domenica 29 novembre 2009 11:28
la meritocrazia bizantina potrebbe venire applicata all'apparato burocratico, giuridico e militare, insomma tutta l'amministrazione, mentre gli organi maggiori di governo con questo sistema dinastico riuscirebbero in teoria a tenersi fuori da circoli viziosi di corruzione e fungere a loro volta da organi di controllo dell'amministrazione che anche in questo sistema è inevitabilmente più esposta a questa piaga.

La cosa come hai giustamente detto necessita di una tabula rasa...
GlaucopideSophia1
00lunedì 30 novembre 2009 11:40
La democrazia ha sicuramente dei grossi problemi nel suo dna, la demagogia la domina, è questo è un male visto che il popolo pensa a se stesso nel breve periodo e non alla comunità nel lungo, una monarchia può funzionare bene, ma dipende chi è il monarca, certe costituzioneli non sono differenti da una democrazia , l' unica differenza è che al posto di napolitano c'è il re, un assoluta è pericolosa, secondo me sarebbe interessante il sistema utilizzato nella repubblica di venezia.
Xostantinou
00lunedì 30 novembre 2009 11:49
una monarchia elettiva con una serie di regole fondamentali da rispettare...
Robert Bruce
00lunedì 30 novembre 2009 17:59
Ma la monarchia medievale non era una monarchia assoluta, nel senso di potere assoluto, esistevano molti poteri intermedi nella stratificata società medievale, che limitavano il potere del sovrano, come quello dell'imperatore (Barbarossa docet). L'equilibrio dei poteri è sempre molto difficile, poichè quando ci sono le persone sbagliate o non coscienti, tendono a sopraffarsi a vicenda, innescando la spirale dell'assolutismo. ma anche le cosiddette monarchie assolute non erano affatto assolute, nella spagna imperiale, le leggi emanate da Carlo V dovevano essere approvate dai Fuero (municipi) locali per essere valide, e spesso questi ultimi si opponevano, come nella francia dell'Ancien Regime, dove i parlamenti locali spesso bloccavano le leggi del re. Tommaso d'Aquino riteneva la migliore forma di governo quella mista di monarchia, aristocrazia e democrazia, ma non era facile perchè ci volevano le persone giuste.....e dei S.Luigi IX se ne trovavano pochi, anche a quell'epoca.
Xostantinou
00lunedì 30 novembre 2009 18:08
Quella ipotizzata da Tommaso è praticamente la struttura (ideale) dello stato bizantino, un basileus, la corte, i funzionari.
Robert Bruce
00lunedì 30 novembre 2009 18:20
Però a Costantinopoli il Basileus ha un potere quasi assoluto, nn esistono altri poteri, se non forse il Patriarca, che ne limitano l'autorità, risente molto, ovviamente, del diritto romano. c'è il monarca, c'è l'aristocrazia, ma manca l'elemento democratico, non in senso moderno, ma in quello antico.
Xostantinou
00lunedì 30 novembre 2009 19:22
il Basileus non ha un potere assoluto in quanto soggetto alla Legge ed alla Parola di Dio, di cui è il primo custode e difensore, la democrazia c'è, in senso moderno più che antico, nell'impianto burocratico, in quanto i funzionari erano provenienti da tutte le estrazioni sociali e componenti etniche dell'Impero e la loro carriera si basava sulla meritocrazia e la cultura, visto che quest'ultima era il discrimine degli "esami di stato" cui venivano sottoposti per ottenere cariche di maggior rilievo...e poteva capitare che un funzionario o un soldato attraverso questa ascesa meritocratica arrivassero a corte e da li divenire possibili candidati al trono, visto che non vi fu mai una legge che sancisse una dinasticità della corona.
Robert Bruce
00lunedì 30 novembre 2009 19:40
certo tutti i re medievali sono limitati dalla legge di Dio, ma è, se non sbaglio, il Basileus che gestisce tutte le nomine, anche se a queste ultime possono accedere tutte le estrazioni sociali, le autorità locali dipendono totalmente dall'imperatore, non sono eletti ad esempio, da un consiglio di nobili. in occidente il vassallo di un re è quasi completamente autonomo, e gestisce il feudo in modo quasi indipendente, anche se ha ricevuto l'investitura dal re. Questo limita il potere del re, ma costituisce la premessa per la disgregazione del regno attraverso una conflittualità permanente, come nella lotta fra il Papato e l'Impero che ha insanguinato l'occidente pr tutto il medioevo. Era difficilissimo mantenere un'equilibrio fra questi poteri, bisognava che ci fossero dei santi a tutti i livelli.....cosa impossibile.
Xostantinou
00martedì 1 dicembre 2009 09:37
Difatti la struttura bizantina era molto più moderna di quella occidentale, in quanto l'amministrazione pubblica era estremamente simile a quelle attuali.
Le autorità locali come i capi-villaggio sono elette dal popolo, solo i capi dei themi sono di nomina imperiale, ma loro come tutti i loro subordinati provengono dalle file dell'amministrazione statale scalando le sue gerarchie a suon di concorsi e merito, il Basileus nomina quelli che hanno raggiunto un certo livello nell'amministrazione, non sceglie né nelle famiglie aristocratiche né a casaccio, ma solo chi nell'amministrazione si è fatto notare.

Una delle fortune dell'Impero fu che concetti come "dinastia", "ereditarietà", "feudalesimo", "vassallaggio", "nobiltà" erano praticamente sconosciuti.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:49.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com