ciao a tutti

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andry18
00sabato 28 gennaio 2012 10:54
buongiorno ragazzi/e, mi presento sono andrea da latina, 20 anni. sono stato invitato da xostantinou (in realtà mi sono praticamente auto-invitato [SM=g27989] )
la mia esperienza sul campo non è molta (in realtà quasi nulla), sto traducendo la versione 3.1 di third age e qualcosina di roma surrectum, aspetto la patch 2.2 per darci sotto.
me la cavo bene con italiano inglese e greco moderno (il che potrebbe essere utile, visto il periodo storico e la fazione presa in esame [SM=g27987] )

PS: scusate per il papiro!
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 11:16
Ciao Andrea e benvenuto!
Ma soprattutto grazie per l'offerta di collaborazione, qualcuno che scriva le descrizioni "plurilingue" ci serviva davvero!
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 11:46
grazie a te, sono a disposizione, damme da lavorà!! ^^

PS: ieri sera stavo girando un po' sul forum, ho notato una cosa...il nome della fazione è sbagliato! :/
in greco sarebbe Χριστιανική Αυτοκρατορία της Ρωμαϊκής Ανατολής (o anche Βυζαντινή Αυτοκρατορία, oppure Ανατολική Ρωμαϊκή Αυτοκρατορία, ma mi piace di più il nome "esteso"). ebbene, in italiano sarebbe Christianikì Autokratorìa tìs Romaikìs Anatolìs.
la lettera ita (η) si legge i!!!!
Zames
00sabato 28 gennaio 2012 11:50
Ciao e benvenuto!
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 11:59
grazie Zames, piacere ;)
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 12:15
Re:
andry18, 28/01/2012 11.46:

grazie a te, sono a disposizione, damme da lavorà!! ^^

PS: ieri sera stavo girando un po' sul forum, ho notato una cosa...il nome della fazione è sbagliato! :/
in greco sarebbe Χριστιανική Αυτοκρατορία της Ρωμαϊκής Ανατολής (o anche Βυζαντινή Αυτοκρατορία, oppure Ανατολική Ρωμαϊκή Αυτοκρατορία, ma mi piace di più il nome "esteso"). ebbene, in italiano sarebbe Christianikì Autokratorìa tìs Romaikìs Anatolìs.
la lettera ita (η) si legge i!!!!



Stesso problema della υ che nella forma classica si legge U ed in quella moderna V (anche la β nel greco moderno ha preso una pronuncia slava che l'ha portata dal suono B al suono V), comunque nel greco classico (Koiné, usato a livello ufficiale al tempo di Eraclio) si usava ancora la Eta con la pronuncia classica di E lunga, poi tra il medioevo ed il rinascimento c'è stato lo "iotacismo" che l'ha portata a pronunciarsi I, ma il fenomeno era principalmente diffuso nel greco parlato.
Partendo Basileia nel V secolo d.C. è quindi corretto conservare la dizione classica.
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 12:39
permettimi, ma non sono d'accordo...le "modifiche" che hai elencato nascono già in epoca ellenistica con la koinè greca (dialetto greco che si evolverà in medievale o bizantino (quello che prenderei in considerazione) ed infine nel greco moderno), il che sono quelle da applicare in game, almeno secondo il mio punto di vista.
se vuoi fai una breve ricerca, potrei sbagliarmi, ma in realtà sono convinto di quello che dico. poi mai dire mai

PS: lo iotacismo è un errore che i vecchi cari ammanuensi facevano nello riscrivere il greco antico utilizzando quello della koinè greca e bizantina...questa è una prova in + alla mia tesi.
PPS: notare che l'evoluzione della lingua greca è la seguente: greco antico-koinè greca-greco medievale (alias bizantino)-greco moderno.
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 13:18
Nel koiné alessandrino letterario (quella ufficiale) si utilizzava come base l'attico, che non presenta queste variazioni, almeno non nella lingua scritta. Per lo meno questo è quello che in università mi hanno sempre insegnato nei corsi di greco, epigrafia, papirologia e filologia.
GlaucopideSophia1
00sabato 28 gennaio 2012 13:19
Benvenuto !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 13:45
ma la lingua scritta è in pratica sempre quella. il problema è la fonetica. la lingua greca non ha modificato nel corso degli anni l'alfabeto, ma la sua lettura.
Χριστιανική Αυτοκρατορία της Ρωμαϊκής Ανατολής lo capiscono tutti, ma ognuno lo legge in modo diverso, è questo il problema. gli antichi lo avrebbero letto come dici te, dal 323 a.C in poi la fonetica si modifica, e la lettura diventa come sostengo io, con la i al posto della e.
alessandrina, greca, greca comune, greca del nuovo testamento sono tutti sinonimi. Nella koiné convergono sia la lingua letteraria che quella parlata a quanto mi risulta, ma questo non è importante.
fatto sta che la lingua greca medievale/bizantina nasce proprio dalla koinè ellenistica, il che ingloba tutte le modifiche portate alla lingua antica già nel periodo ellenistico.
io suggerisco di utilizzare il greco bizantino, visto che si diffonde già dal 300 dC e non il greco antico, come a quanto pare state facendo.
poi questa vuole essere una critica costruttiva, se decidete di tenervi il greco antico per me va bene lo stesso, per carità, anche se vorrei che fosse il più fedele alla realtà possibile.
dak28
00sabato 28 gennaio 2012 14:05
Benvenuto!! il tuo supporto sarà molto utile!
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 14:06
grazie ad entrambi ;)
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 14:20
La raccolta di Johannes Reuchlin sul greco bizantino è rinascimentale, difficile andare con certezza indietro di mille anni, soprattutto quando sappiamo che fino all'età macedone ci sono stati in ambito letterario diversi "revival classicisti".
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 14:30
As early as in the Hellenistic period, there was a tendency towards a state of diglossia between the Attic literary language and the constantly developing vernacular Koiné. By late antiquity, the gap had become impossible to ignore. In the Byzantine era, written Greek manifested itself in a whole spectrum of divergent registers, all of which were consciously archaic in comparison with the contemporary spoken vernacular, but in different degrees.
They ranged from a moderately archaic style employed for most every-day writing and based mostly on the written Koiné of the Bible and early Christian literature, to a highly artificial learned style, employed by authors with higher literary ambitions and closely imitating the model of classical Attic, in continuation of the movement of Atticism in late antiquity. At the same time, the spoken vernacular language developed on the basis of earlier spoken Koiné, and reached a stage that in many ways resembles present-day Modern Greek in terms of grammar and phonology by the turn of the first millennium AD. Written literature reflecting this demotic Greek begins to appear around 1100.
Among the preserved literature in the Attic literary language, various forms of historiography take a prominent place. They comprise chronicles as well as classicist, contemporary works of historiography, theological documents, and saints' lives. Poetry can be found in the form of hymns and ecclesiastical poetry. Many of the Byzantine emperors were active writers themselves and wrote chronicles or works on the running of the Byzantine state and strategic or philological works.
Furthermore, letters, legal texts, and numerous registers and lists in Medieval Greek exist. Concessions to spoken Greek can be found in literature in the following examples: John Malalas's Chronography from the 6th century, the Chronicle of Theophanes the Confessor (9th century) and the works of Emperor Constantine VII Porphyrogenitus (mid-10th century). These are influenced by the vernacular language of their time in choice of words and idiom, but largely follow the models of written Koine in their morphology and syntax.
The spoken form of Greek was called glossa dēmodēs (γλῶσσα δημώδης, "vernacular Greek"), haploellinikē (ἁπλοελληνική, "basic Greek"), kathomilimenē (καθωμιλημένη, ‘spoken’) or Romaiikē (Ῥωμαϊική, "Roman language"). Before the 13th century, examples of texts written in vernacular Greek, are very rare. They are restricted to isolated passages of popular acclamations, sayings, and particularly common or untranslatable formulations which occasionally made their way into Greek literature. Since the end of the 11th century, vernacular Greek poems from the literary realm of Constantinople are documented.
The Digenes Akritas, a collection of heroic sagas from the 12th century that was later collated in a verse epic, was the first literary work completely written in the vernacular. The Greek vernacular verse epic appeared in the 12th century, around the time of the French romance novel, almost as a backlash to the Attic renaissance during the dynasty of the Komnenoi in works like Psellos’s Choreography (in the middle of the 11th century) or the Alexiad, the biography of Emperor Alexios I Komnenos written by his daughter Anna Komnena about a century later. In fifteen-syllable blank verse (versus politicus), the Digenes Akritas deals with both ancient and medieval heroic sagas, but also with stories of animals and plants. The Chronicle of the Morea, a verse chronicle from the 14th century, is unique. It has also been preserved in French, Italian and Aragonese versions, and covers the history of French feudalism on the Peloponnese.
The earliest evidence of prose vernacular Greek exists in some documents from southern Italy written in the tenth century. Later prose literature consists of statute books, chronicles and fragments of religious, historical and medical works. The dualism of literary language and vernacular was to persist until well into the 20th century, when the Greek language question was decided in favor of the vernacular in 1976.
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 14:50
me ne rendo conto, per essere sicuri al 100% di qualcosa bisognerebbe costruire una macchina del tempo ed andare a vedere di persona. nei primi secoli dell'impero la lingua ufficiale era il latino, dovremmo usare quello?? sinceramente non mi ispira.
è ovvio che magari reuchlin non è fedele alla realtà al 100%, in quanto molto successivo ai primi anni dell'impero, ma è un'opinione di spicco che non va esclusa secondo me. dovremmo scivere tutto in italiano, visto che è impossibile sapere quale lingua scegliere per un impero che abbracciava diverse culture e lingue diverse? non concordo.
l'epoca macedone è un conto, i revival sono sempre andati di moda, ma con un certo limite temporale. oggi potremmo metterci a parlare l'italiano aulico, non certo il latino.
tra latino, greco antico e koinè greca/greco bizanino io sceglierei di sicuro quest'ultima, e non solo perché mi è più comoda in quanto molto simile al greco moderno, ma perché utilizzare i primi 2 sarebbe più che altro un atteggiamento negazionistico verso l'evoluzione della lingua greca stessa...vorrebbe dire che si è passati dall'epoca delle polis al giorno d'oggi tutto d'un botto, screditando il lavoro di molti (reuchlin compreso) perché in fondo non è detto che le cose stiano esattamente come vengono descritte.
insomma, il greco bizantino è riconosciuto da tutto il mondo, perché non accettarlo anche noi? secondo me è la cosa migliore. e poi il fatto che venga fatto nascere al 330 DC un motivo ci sarà; motivo in + per includerlo nel mod, visto che parte dal 500 se non ho capito male

AGGIORNAMENTO
non avevo letto il testo...forse ho capito male, ma sta confermando la mia tesi...domanda: il vernacular che dicono loro sarebbe quello che abbiamo definito fino ad ora greco bizantino, o sbaglio?
quindi si ha il dualismo tra koinè greca e greco bizantino, il che escluderebbe il greco antico, se non fosse di alcuni "revival" del dialetto attico, o sbaglio?
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 16:19
Evoluzione dal greco antico
La conoscenza dei fenomeni linguistici che hanno dato luogo alla genesi della koiné mette luce sul processo evolutivo che ha portato alla formazione del neogreco. Lo studio ha tentato di enucleare gli aspetti del passaggio da greco antico alla lingua comune, fonetica, morfologia, sintassi e lessico, valutando l'impatto che queste trasformazioni hanno avuto nella formazione del greco medievale e moderno.
Si è potuto così dimostrare che molte delle caratteristiche della koiné sono emerse e andate stabilizzandosi già in epoca classica o comunque pre-ellenistica. Al contempo, molte delle caratteristiche del greco medievale e moderno sono già ampiamente delineate e rintracciabili nella koiné. Una conferma interessante è che il greco della koiné è oggi largamente comprensibile ai parlanti nel greco moderno.
Fonetica
La grafia greca subisce una profonda evoluzione: dalla scrittura fonetica, come può considerarsi quella del greco classico, in cui sostanzialmente ad ogni fonema corrisponde un grafema, si arriva in maniera graduale a quella tramandatasi nel greco moderno, in cui è accentuata la discrasia tra pronuncia e scrittura, anche in virtù di fenomeni di confluenza vocalica, primo fra tutti la convergenza sul suono , nota con il nome di iotacismo.
Se pure la pronuncia coincideva ampiamente con quella attica, già nella fase più antica della koiné, le fonti, in particolare papiri ed iscrizioni, segnalano l'affermarsi fenomeni di divergenza tra il sistema fonetico e quello grafico. Il fenomeno è testimoniato anche dalla preoccupata e acuita sensibilità dei grammatici, prima ellenistici e, in seguito, bizantini, nei confronti del problema emergente dell'ortografia ὀρθογραφία.
L'accento musicale lascia il passo all'accento espiratorio. Si affievoliscono di conseguenza sempre più, fino a perdersi completamente, le antiche distinzioni di quantità.
Di fatto, già dal II Secolo d.C., il significato dell'accentazione è profondamente mutata: il suo effetto si sposta dai cambiamenti dell'intonazione (accento musicale) a quelli dinamici (suono più basso o più forte, accento espiratorio)
Nello stesso periodo sparisce ogni distinzione nella durata delle vocali, che diventa imprescindibilmente legata alla loro accentazione. Così le vocali atone sono indifferentemente brevi, quelle accentate indifferentemente semilunghe.
Le consonanti conservano generalmente l'antica pronuncia con l'eccezione delle tenui aspirate (φ, θ, χ) e delle medie (β, γ, δ), che vengono attratte nella pronuncia spirante.
β, γ, δ, dall'originario suono b, g, d, diventano v, gh, dh ([v] (via β), [ɣ] [ð] in IPA), eccetto quando seguono una consonante nasale (μ, ν) nel qual caso, mantengono l'antico suono (es. γαμβρός — γαmbρός, άνδρας — άndρας, άγγελος — άŋgελος).
φ, θ, χ, si evolvono dalla loro pronuncia aspirata (rispettivamente /pʰ/, /tʰ/ e /kʰ/), alle fricative [f] (via [ɸ]), [θ], e [x].
Questo fenomeno avviene in maniera diacronica per le diverse consonanti e per i diversi luoghi di diffusione.
La consonante ζ subisce una diversa sorte: il suo suono si trasforma dal doppio consonantico /dz/ (in origine /zd/) al suono /z/ del greco moderno.
ει, ι, η (ῃ) confluiscono nel suono i.
la pronuncia di η nell'antichità era polimorfica: nel beotico e nel tessalo era più chiusa già verso la fine del V Secolo a.C. Dalla metà del II Secolo a.C. oscilla tra i due suoni (lunghi e chiusi) ē e ī, come testimoniano le occorrenze di η sostituita con ει e ι oppure sostituita da ε e αι. Il prevalere della forma ī si avrà in epoca cristiana anche se va segnalato la sopravvivenza della forma ē fino al neogreco del Ponto.
il dittongo ει, nei dialetti beotici e tessalici, aveva subito già dal V Secolo a.C. la trasformazione in ī. Nel dialetto attico della stessa epoca la pronuncia era invece divenuta ē per poi confluire anch'essa in ī a partire dal III Secolo a.C.
οι, υ confluiscono nel suono ü e, successivamente anche in i mentre αι, ε confluiscono nel suono e.
I dittonghi οι, αι subirono una evoluzione precoce nel beotico: nel V Secolo a.C. erano già divenuti (rispettivamente) οε e αε, quindi η (intesa come ē aperta) dal IV Secolo a.C.
Il dittongo οι continua la sua evoluzione divenendo υ (inteso come ü) nel III secolo a.C.
Nel dialetto attico invece, analoghe evoluzioni saranno molto più tarde: οι, αι diventano ü, e solo nel II-III secolo d.C. In epoca molto più tarda, intorno all'anno mille, si registra l'evoluzione di οι in i.
I dittonghi αυ e ευ diventeranno av e ev del neogreco passando per le forme αβ e εβ, in cui la β è nel frattempo divenuta spirante. Davanti a consonanti mute θ, κ, ξ, π, σ, τ, φ, χ, ψ sono parzialmente assimilati a af, ef. Questo percorso è comunque debolmente attestato dalle evidenze della koiné.

da koinè greca, wikipedia...resta da capire quali modifiche dal greco antico prendere in considerazione e quali no, a quanto ho capito tu proponi un full attico, o sbaglio? io prima ero per il bizantino, ora mi hai convinto, ma please, famme capì :D
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 17:16
Secondo me utilizzare la pronuncia attica è corretto proprio perché da quando Eraclio istituzionalizza l'uso del greco come lingua ufficiale fino all'epoca macedone, abbiamo un greco "attico" che viene ripescato a livello formale, e poi vari livelli di koiné che si differenziano a seconda del contesto e dello strato sociale, nella letteratura non aulica/arcaizzante e nella Chiesa, si usava la koiné alessandrina in cui erano scritti i Vangeli, come lingua parlata si usava il vernacolo che poi è il papà del greco moderno.
Infatti testi di importanza formale come lo Strategikon ed altri volumi destinati ad un uso ufficiale e formale erano redatti in uno stile estremamente classico, anche come scelta di vocaboli, infatti ad esempio i fanti erano sempre chiamati "opliti".
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 17:47
allora ok, vada per il full attico! ;)
ehm...esattamente ora che dovrei fare?

PS: io cmq modificherei autokratia in aukratorìa nel nome della fazione..e mi raccomando gli accenti! quelli sì che ci vogliono, vengono tolti solo col greco moderno
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 18:31
aukratorìa? sicuro che esista in greco sta parola?

magari intendevi αυτοκρατορια
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 18:42
si si scusa, ho sbagliato a scrivere ;)
cmq seriamente, come posso essere utile? qui non vedo topic su basileia :/
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 19:17
perché la sezione di lavoro della mod è riservata solo allo staff e non al pubblico :)

tecnicamente, allo stato attuale delle cose, non avresti molto da fare nel senso che, ad esempio per le unità, ci sono i nomi ma non le schede descrittive, quindi dovresti per ciascuna andarti a cercare tu la descrizione, perché non lo abbiamo ancora fatto. Però per cominciare potresti magari scrivere la presentazione per ciascuna fazione :)
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 19:27
perfetto, io sono privato xDD

presentazione delle fazioni che ci sono nella presentazione giusto? in che anno però? perché mi sembra avete suddiviso il mod in 3 periodi, o sbaglio? dovrei fare 3 descrizioni per quanto riguarda l'impero quindi? però non so gli anni
altrimenti passa la lista delle unità, e per ciascuna faccio una descrizione...dimmi te
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 20:51
vedo di farti avere i permessi per l'area modding...
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 21:01
wowowow! grazie!
dò un'occhiata in giro ;)
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 21:06
la zona dei roster unità è riservata e non hai ancora i permessi per accedervi, ma vedrò di farti avere anche quelli
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 21:24
grazie ma...oddio, è immenso! ...da dove consigli di iniziare? qua mi perdo sicuro xD
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 21:27
"grazie ma...oddio, è immenso!" è la frase che di solito mi dicono le ragazze XD

Comunque dimmi tu da cosa vuoi iniziare...
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 21:37
hai avuto un deja vu? hahahahaha! xDD

non ho preferenze, tu dammi qualcosa da fare e io lo faccio, anche perché non so a che punto state voi...
Xostantinou
00sabato 28 gennaio 2012 21:46
allora, la campagna "speciale" di Basileia è "millenaria", proprio perché è giocabile solo con i bizantini e copre tutta la storia romea dal 550 al 1461, quindi la descrizione dovrebbe essere una specie di riassunto della storia romea da Giustiniano in poi
andry18
00sabato 28 gennaio 2012 21:50
va benissimo ma...quante parole + o -? per capire quanto devo farla lunga, 1000 anni non sono pochini ^^

anzi aspetta và, io scrivo, poi vediamo cosa togliere. cmq non lo farò troppa lunga
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