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Morte di un Imperatore

Ultimo Aggiornamento: 02/07/2012 13:13
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Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
05/07/2011 11:02
 
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Si è spento serenamente ieri, lunedì 4 luglio 2011, all'età di 98 anni, Franz Josef Otto Robert Maria Anton Karl Max Heinrich Sixtus Xaver Felix Renatus Ludwig Gaetan Pius Ignatius von Habsburg-Lothringen, Imperatore Titolare d'Austria, Re Apostolico d'Ungheria, Re di Boemia, Dalmazia, Croazia e Slavonia, Galizia, Lodomeria, ed Illiria, Re del Lombardo-Veneto, Re di Gerusalemme, Arciduca d'Austria, Granduca di Toscana e di Cracovia, Duca di Lorena e di Salisburgo, di Stiria, di Carinzia, di Carniola, di Bucovina, Gran Principe di Transilvania, Marchese di Moravia, Duca della Bassa e Alta Slesia, di Modena, Parma, Piacenza e Guastalla, di Auschwitz e Zator, di Teschen, del Friuli, di Ragusa e Zara, Conte di Asburgo e Tirolo, di Kyburg, Gorizia e Gradisca, Principe di Trento e Bressanone, Marchese della Bassa e Alta Lusazia e Istria, Conte di Hohenems, Feldkirch, Bregenz, Sonnenberg, Signore di Trieste, di Cattaro e della Marca vindica, Granduca di Voivodina, Gran Maestro dell'Ordine del Toson d'oro, Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata, Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia, Cavaliere dell'Insigne e reale ordine di San Gennaro, Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Immacolata Concezione di Vila Viçosa, Balì Gran Croce di Onore e di Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta.



Da mia personalissima parte intendo esprimere il più profondo cordoglio e la mia più sincera vicinanza alla Famiglia.
Spero tu abbia raggiunto in paradiso i tuoi gloriosi antenati, del cui nome ti sei dimostrato degno.

Grüß Gott und auf Wiedersehen, Otto.
Der Kaiser ist tot! Es lebe Karl der Kaiser!



[Modificato da Xostantinou 05/07/2011 11:02]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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Ligius
Stratiotes
03/08/2011 19:17
 
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Non ci posso credere....è scomparso il 4 luglio...e lo so solo adesso!

Non posso non accodarmi alle condoglianze, anche se in drammatico ritardo....da quello che ho saputo della sua vita, è stato decisamente un Asburgo...e decisamente migliore, lui imperatore senza impero, di molte altre persone, che pretenderebbero di saper governare.
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Patrikios
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03/08/2011 19:38
 
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Io ho presenziato ai suoi funerali solenni nella Cattedrale di Vienna...



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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
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Post: 6
Ligius
Stratiotes
06/08/2011 14:52
 
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mi dispiaccio per la sua morte, formalmente governava su mezz'Europa ma non lo sapevo









Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Quest'è Bacco e Arianna,
belli, e l'un dell'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'e certezza.



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Ligius
Hekatontarchos
Autocratore
25/02/2012 10:14
 
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Non sapevo neanche della sua esistenza; invio il mio sincero cordoglio alla famiglia. Posso chiedere a voi di darmi informazioni sulla sua vita ???

Nullum magnum ingenium mixtura demientiae - Non c'è mai grande ingegno senza una vena di follia
Trahit sua quemque voluptas - Ognuno è attratto da ciò che gli piace (Virgilio)
Tanti est exercitus, quanti imperator - Di tanto valore è l'esercito, di quanto il suo condottiero


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25/02/2012 10:58
 
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Otto d'Asburgo (Reichenau an der Rax, 20 novembre 1912 – Pöcking, 4 luglio 2011), fu il Capo della Casa d'Asburgo dal 1922 al 2007, anno in cui abdicò in favore del figlio Carlo d'Asburgo-Lorena. Otto era figlio dell'Imperatore d'Austria e Re d'Ungheria Carlo I e di sua moglie Zita di Borbone-Parma.
Otto viveva stabilmente a Pöcking in Baviera (Germania) ed aveva le cittadinanze tedesca, austriaca, ungherese e croata. Anche se il suo nome ufficiale in Germania era Otto von Habsburg, le autorità austriache si riferivano a lui come ad Otto Habsburg-Lothringen.
Fu membro del Parlamento Europeo per la CSU e presidente dell'unione pan-europea internazionale.
Essendo stato imperatore titolare dal 1922 al 2007 detiene un primato storico assoluto: quello di capo di stato titolare (e quindi non in carica) più longevo della storia con 85 anni.

Nacque nel 1912 a Villa Wartholz, presso Reichenau an der Rax, residenza che aveva fatto costruire suo nonno. Ivi egli venne battezzato, pochi giorni dopo la sua nascita, nella cappella del palazzo. Nel novembre 1916, Otto divenne Principe Reale ed Imperiale delle Corone d'Austria e d'Ungheria quando suo padre, l'Arciduca Carlo, ascese al trono.
Tuttavia durante il 1918, alla conclusione della prima guerra mondiale, le potenze vincitrici imposero l'esilio degli Asburgo e la costituzione della repubblica austriaca. Il Regno Apostolico d'Ungheria riuscì invece a salvaguardarsi.
Tuttavia gli alleati italo-franco-britannici impedirono agli Asburgo di recarsi in Ungheria a riottenere la Corona, sicché l'Ungheria rimase un Regno con trono vacante sino alla seconda guerra mondiale, sotto la reggenza dell'ammiraglio Miklos Horthy, e decisero di segregare l'Imperatore Carlo e la sua famiglia nell'isola di Madera.

La famiglia di Otto passò gli anni a seguire prima in Svizzera e poi nell'isola portoghese di Madera, dove Carlo I morì si malattia nel 1922, facendo divenire Ottone pretendente al trono all'età di 10 anni. Nel frattempo, il Parlamento austriaco aveva ratificato l'esilio per la dinastia degli Asburgo ed aveva provveduto a confiscarne tutte le proprietà ufficiali (Habsburgergesetz, 3 aprile 1919).
Nel 1935 Otto si laureò all'università cattolica di Lovanio in Scienze sociali e politiche.
Dalla morte del padre e per tutto il tempo che egli rimase in esilio con la sua famiglia, si considerò il legittimo Imperatore d'Austria, ribadendolo in diverse occasioni. Nel 1937 egli scriveva:
“So molto bene che gran parte della popolazione austriaca mi vorrebbe come successore di mio padre sul trono della nostra famiglia con i tempi che corrono (...) Il popolo austriaco non ha mai dato il pieno favore alla politica della repubblica. Esso è semplicemente rimasto in silenzio, esausto dopo una lunga e sanguinosa lotta ed è stato sorpreso dall'audacia dei rivoluzionari del dopoguerra. Ma non è una rivoluzione che porta alla libertà di un popolo. Ma accetto il mio destino anche se credo che l'ora di ricongiungimento tra me e il mio popolo avverrà presto.”

Durante il nazismo, Otto si oppose all'Anschluss dell'Austria del 1938 (il nome che il governo tedesco diede a quell'operazione fu "Operation Otto", dal momento che essi prevedevano di invadere immediatamente lo stato austriaco se Otto fosse stato posto nuovamente sul trono). Data la sua posizione di ricercato dai nazisti, fu costretto a lasciare l'Europa ed a raggiungere Washington (1940–1944), dopo essere scappato dal Belgio e da Parigi, sempre con al seguito la madre Zita ed il resto della famiglia.
I suoi cugini Massimiliano Duca di Hohenberg ed il Principe Ernesto di Hohenberg vennero arrestati a Vienna dalla Gestapo ed inviati in un campo di concentramento sino alla fine della guerra. Quando Parigi si dimostrò insicura, la famiglia imperiale si recò in Portogallo con un visto speciale procuratogli da Aristides de Sousa Mendes, console portoghese a Bordeaux.

Otto fu costretto a rinuncare a pretese formali sull'Austria nel 1961, al fine di poter ottenere il permesso di rientrare in patria nel 1966. In un'intervista del 2007, in occasione del suo 95º compleanno, commentò:
"Fu una vera infamia, come vorrei non aver mai siglato quel documento! Dopo le rinunce mi chiesero di astenermi dalla politica, ma dopo aver provato l'oppio della politica è impossibile farne a meno."
Dopo la firma dell'atto, la corte amministrativa austriaca il 24 maggio 1963 revocò il bando che vietava di rientrare nel suo paese, fatto che avvenne ad ogni modo solo nel 1966 quando Otto ottenne il passaporto ed il visto dal governo austriaco per il suo rientro.

Negli anni a seguire, intraprese una più incisiva attività politica adoperandosi per un'Europa unificata come presidente dell'Unione Paneuropea Internazionale dal 1973 al 2004 e propugnando una federazione danubiana tra gli stati mitteleuropei.
Dal 1979 sino al 1999 partecipò come membro del partito bavarese cattolico (CSU) al Parlamento Europeo. Fu inoltre un membro della società di Mont Pelerin. Nell'ambito del suo impegno come parlamentare si adoperò fortemente per l'ingresso nell'Unione Europea di Ungheria, Slovenia e Croazia. Il suo progetto, tuttavia, era quello di una "Europa dei Popoli", e non degli Stati.
Otto è stato inoltre patrono del Three Faiths Forum, un gruppo pacifista del Regno Unito che persegue gli ideali di ascolto e collaborazione tra le tre maggiori religioni monoteiste del mondo: Cristianesimo, Giudaismo e Islamismo.

Nel gennaio del 2007 Otto rinunciò al suo status di Capo della Casata d'Asburgo affidandone il ruolo al figlio primogenito Carlo. Otto visse in ritiro a Villa Austria, presso il villaggio di Pöcking, nel circondario di Starnberg, non lontano dall'omonimo lago, in Baviera, Germania.
A livello internazionale esiste il Comitato Otto d'Asburgo, con una sezione anche in Italia, che persegue gli ideali politici degli Asburgo e che recentemente (2006) ha diffuso un testo biografico-politico dal titolo "Ottone d'Asburgo: dall'Impero all'Europa".

È scomparso il 4 luglio 2011 nella sua abitazione in Baviera, all'età di quasi 99 anni e, come tutti i suoi antenati, è stato sepolto nella cripta dei Cappuccini a Vienna. Il rito funebre è stato officiato dall'arcivescovo di Vienna cardinal Christoph Schönborn il 16 luglio.



Letture consigliate: Stephan Baier, Eva Demmerle, Otto d'Asburgo. La biografia autorizzata, Il Cerchio, Rimini 2006
[Modificato da Xostantinou 25/02/2012 10:59]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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Ligius
Hekatontarchos
Autocratore
25/02/2012 13:25
 
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Sono stato convinto che quando in una nazione si passa dalla monarchia alla repubblica i sovrani scomparivano dalla scena pubblica, invece scopro che esistono ancora oggi le dinastie europee importanti (Borbone e Asburgo). Grazie delle informazioni.

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25/02/2012 14:04
 
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Beh l'unico modo per far sparire delle famiglie è sterminarle...



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Moirarchos
25/02/2012 18:23
 
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Condolianze a Otto, e i sinceri ringraziameti per il suo impegno nel Parlamento Europeo che è la cosa più vicina a noi che ha fatto per cui lo ricorderanno tutti i cittadini dell'EU, immagino.

Mi spiace che non abbia riottenuto il trono d'Austria ma quando vi è la fine di regno e l'inizio di una repubblica è inevitabile che le famiglie regnati vengano denigrate e gli si toglie con la forza qualsiasi diritto fino ad allora detenuto legittimamente.

In Europa e in altre zone del mondo persistono monarchie e "imperi" più o meno costituzionali. Però spesso capita che gli esponenti delle case reali siano oggetto di attacchi dei Media o di gruppi storicamente antagonisti a che possiede uno Status Quo di un titolo nobiliare.
Qualche volta nè sono influenzati più o meno positivamente.

Cosa nè pensate delle altre famiglie reali europee?
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Post: 229
Ligius
Hekatontarchos
Autocratore
25/02/2012 18:27
 
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Basta che non parliamo dei Savoia, la peggiore casata dinastica degli ultimi 100 anni!!!
Dovrei informarmi sui Borbone e se Bonaparte ha lasciato parenti in questo secolo.

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Post: 2.166
Moirarchos
25/02/2012 18:44
 
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I Savoia sono la casa regnate più detestate in Italia.

ma penso che questo sia dovuto ad alcune azioni intraprese da i loro discendenti che vivono in Svizzera che lì hanno portati a vari processi....ma penso sia un po' troppo affrettato definirli i peggiori per le azioni di alcuni di loro.
Il regno di Sardegna era forse l'unico stato indipendete della nostra penisola ed è quello che la ha unificata.
Forse approfittando delle capacità di Cavour e della situazione Internazionale favorevole.
Ho recentemente visitato la reggia di Venaria Reale (vicino a Torino) dove c'era la storia di casa Savoia, ed è stata interessante.
Vi consiglio di visitarla, c'era anche una cosina riguardante l'impero d'Oriente nella Genealogia....

Cmq quando mi riferivo alle dinastie Europee pensavo di parlare di quella Inglese e spagnola.
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Post: 229
Ligius
Hekatontarchos
Autocratore
25/02/2012 19:24
 
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L'unico Savoia serio dei 150 anni d'Italia è stato Umberto I e l'hanno ammazzato (sfiga megacosmica). Conosco le capacità della casata nel XVIII° e inizi del XIX° secolo e non erano niente male.
Gli ultimi sovrani inglesi e spagnoli non posso dire molto poichè ho poche informazioni (mi aggiornerò).

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25/02/2012 21:29
 
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I Borbone esistono eccome, ci sono pure più di un ramo!
Infatti vi sono i Borbone-Orléans eredi al trono francese, i Borbone-Due Sicilie, eredi al trono di Napoli, i Borbone-Parma eredi all'omonimo trono ducale di Parma e Piacenza, ed i Borbone-Spagna che sono gli attuali sovrani del Regno di Spagna.

Altre dinastie reali europee sono i Braganza, eredi al trono di Portogallo e Brasile, gli Assia-Kassel eredi ai troni di Assia e Finlandia, gli Hohenzollern eredi ai troni di Romania, Prussia e Germania, i Romanov pretendenti al trono di Russia, i Sassonia-Coburgo-Gotha attualmente regnanti in Belgio e Gran Bretagna e pretendenti al trono di Bulgaria, gli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg regnanti in Danimarca e Norvegia e pretendenti al trono di Grecia.
Toscana, Modena e Reggio sono rivendicati da due rami della Famiglia Asburgo (Asburgo-Toscana ed Asburgo-Este).


Per quanto mi riguarda, l'ultimo Savoia degno di rispetto fu il Principe Eugenio di Savoia-Carignano-Soissons, dopo di lui sono stati tutti una manica di criminali.
[Modificato da Xostantinou 26/02/2012 14:05]



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Post: 229
Ligius
Hekatontarchos
Autocratore
26/02/2012 13:25
 
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I Romanov non erano stati sterminati ???
Eugenio di Savoia fù uno dei grandi comandanti che cambiarono la storia: quando passò dalla parte degli austriaci il Re francese disse che lasciarlo andare dosse stata la più grande cavolata del suo regno.

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26/02/2012 14:03
 
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Non tutta la famiglia Romanov venne sterminata, alcuni membri della famiglia riuscirono a non farsi braccare dai rivoluzionari in modo da poter espatriare prima possibile.
Il Granduca Kirill Vladimirovič (cugino di Nicola II) era il primo nella linea di successione in seguito all'omicidio dello Zarevic Alessio e del Granduca Michele, poi c'era il giovane Granduca Dmitrij Pavlovič (altro cugino di Nicola II), che era il seguente nella linea di successione se Kirill ed i suoi fratelli fossero stati considerati esclusi dalla successione, infine c'era l'anziano Granduca Nikolaj Nikolaevič (cugino di secondo grado di Nicola II), apprezzato per la carriera di Comandante in Capo dell'esercito imperiale e la sua posizione come membro più anziano della dinastia.
Nikolaj Nikolaevič e Dmitrij Pavlovič non fecero mai ufficiale pretesa alla corona, mentre Kirill Vladimirovič l'8 agosto 1922 si proclamò Protettore del Trono ed il 31 agosto 1924 prese il nome di Kirill I, Imperatore di tutte le Russie, elevando automaticamente i figli al rango di Granduchi di Russia, benché non fossero figli o nipoti di un imperatore regnante e fossero per nascita Principi e Principesse di Russia. Nel 1926 il granduca Dmitrij Pavlovič sposò un'ereditiera americana, Audrey Emery, bruciando così la propria posizione di pretendente, ed il Granduca Nikolaj Nikolaevič, il più serio tra le altre alternative dei monarchici, morì senza figli nel 1929.
[Modificato da Xostantinou 26/02/2012 14:06]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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Post: 2.166
Moirarchos
02/07/2012 13:13
 
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Molto Interessante Kost, sei molto ben informato sulla storia delle varie ex o attuali famiglia reganti europee e non.

sei un esperto di Genealogia. ;)

si è vero i discendenti dei Savoia sono forse l'esempio peggiore di tutte le casate nobiliari in Europa.
però differentemente da molte altre sono una delle più longeve e secondo me è difficile valutarne bene i membri.
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