il mio pensiero? fuori tempo massimo.
tutto ciò che si sarebbe potuto e dovuto fare era da farsi subito, a rivolta appena iniziata, portare fin dal primo minuto ospedali da campo, istruttori militari, viveri, armi e munizioni, non aspettare che i ribelli (solo dei ciechi potevano presumere che dei civili con i fucili presi in mano 5 minuti prima riuscissero a sconfiggere mercenari ed un esercito regolare, per quanto devastato dalle defezioni e da carenze qualitative) venissero quasi spazzati via, gettando migliaia di vite umane al vento...intervenire subito avrebbe risparmiato all'occidente quello che ora sembra ormai inevitabile: la discesa concreta in campo, con uomini e mezzi (non solo bombardamenti).
Continuare così non farà altro che aumentare i numero di vittime civili e rendere questa guerra un lungo e sterile stillicidio che, alla fine, potrebbe addirittura vedere Gheddafi come vincitore.
L'occidente ha paura di andare in guerra, questa è la verità...tutto questo "politically correct" mi da la nausea...la guerra è brutta, ma lo è sempre stata, non è cambiato nulla, tranne il fatto che questa versione all'acqua di rose dell'arte bellica occidentale ha come unico risultato di tirare i conflitti per le lunghe, renderli inconcludenti e costellati di morti inutili...la Blitzkrieg di un tempo era esattamente l'opposto...ed era drasticamente più rapida, efficace e "pulita"...la stessa differenza che c'è tra un'incisione con il bisturi ed un'amputazione con una sega a mano.
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”