Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
http://totalwargamesitalia.freeforumzone.com/http://totalwargamesitalia.freeforumzone.com/ Il forum di Total War Online ItaliaStrategy Games Italia
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

E se i greci avessero perso a salamina?

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2012 17:10
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 142
Ligius
Phylax
04/07/2010 01:19
 
Email
 
Quota

Come da titolo: cosa sarebbe successo se i greci avessero perso a salamina? Sentiamo i vostri pareri.


OFFLINE
Post: 410
Ligius
Ilarchos
04/07/2010 19:14
 
Email
 
Quota

Mmmh un po' difficile come scenario...vista la battaglia di salamina, sarebbe stato un po' difficile per i persiani (e questo comprende quindi fenici e ioni) vincere... sicuramente la popolazione ateniese nella migliore delle ipotesi sarebbe stata venduta in schiavitù e ci sarebbe stata una tassalocrazia persiana... poi sinceramente non so cosa sarebbe successo...
OFFLINE
Post: 5.967
Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
05/07/2010 09:08
 
Email
 
Quota

Beh Salamina in se in significava nulla, i Persiani avevano il controllo della Grecia continentale fino all'istmo di Corinto, e se avessero sfondato il vallo ivi costruito per la Grecia, flotta o no, sarebbe stata la fine. Ciò che decise Salamina fu:
-Serse dopo la sconfitta torna a Babilonia, lasciando in comando a Mardonio. E' possibile che la differenza di carisma tra i due personaggi abbia influito sugli eventi successivi.
-distruzione della flotta fenicia, numericamente e qualitativamente lo zoccolo duro della marina Achemenide. Questo si ripercuoterà in seguito, non subito.

La chiave di volta quindi non è tanto Salamina quanto Platea. Ovvero, la domanda è: se a Salamina ci fosse stata una vittoria persiana, le cose a Plata sarebbero andate diversamente?

Secondo me la risposta sta tutta nel cosa avrebbe fatto Serse dopo Salamina, se sarebbe rientrato comunque a Babilonia o se avrebbe guidato personalmente l'esercito...in entrambi i casi vedo comunque molto difficile per l'esercito persiano il riuscire a colmare il divario tecnico con l'armamento pesante e la tattica oplitica.



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


OFFLINE
Post: 2.166
Moirarchos
07/03/2012 11:23
 
Email
 
Quota

Però i persiani spesso arruolavano Opliti Greci e potevano sfruttare la formazione e il modo di combattere greco a loro vantaggio.

i persiani (la fanteria) era tutta armata di arco composito e abile nel tiro.
la falange o la formazione degli opliti doveva essere compatta per essere efficace....perchè non hanno impiegato aricieri e frombolieri per la conquista della Grecia? Lasciando in asia i reparti di cavalleria e carri che erano inutili nel teritorio greco.

secondo me la flotta fenicia garantiva i rifornimenti e senza essi l'esrcito si indebolì molto.
Ho letto rcentemente un libro sulla storia della persia, dove si spiega che Serse e Dario, stanchi delle ingerenze greche in Ionia decisero di conquistare la Grecia. Ma che entrambi erano uomini di governo e non condottieri come Ciro e Cambise e che durante le guerre in grecia erano alle prese con altri conflitti e ribellioni interne pù importanti come le ribellioni in Egitto e seguissero gli affari in Grecia con meno interesse, in quanto non era un territorio che volevano conquistare a priori, ma era un modo per indebolire un nemico ed evitare nuove ingerenze in Asia Minore.
OFFLINE
Post: 5.967
Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
07/03/2012 11:46
 
Email
 
Quota

Però i mercenari greci erano molto pochi rispetto agli eserciti greci congiunti, il divario numerico comunque era determinante.

E' proprio la compattezza della falange a renderla quasi invulnerabile ai proiettili, i suoi punti deboli sono solo i fianchi ed il retro.
La cavalleria era estremamente utile perché la falange non aveva che scarsa mobilità, il problema era trovare un campo di battaglia abbastanza spazioso per colpire l'esercito greco con la cavalleria sui fianchi e sul retro.

Le triremi non erano il principale mezzo di trasporto di rifornimenti, erano una flotta da guerra, quindi la sconfitta di Salamina fu alquanto relativa in questo senso. Diciamo che rese più che altro insicure le rotte di rifornimento, perché la flotta persiana non aveva più la forza per controllare in modo totale l'Egeo.
Più importante a mio avviso è l'assenza di Serse e della sua guardia di Immortali che lo scortò nel suo ritorno a casa. Mancando un comandante esperto e carismatico e la punta di diamante dell'esercito, i persiani affrontarono lo scontro molto meno motivati di quanto dovessero.
Calcola poi che una forza di circa 40.000 persiani arrivò tardi allo scontro perché era impegnata a sedare le rivolte greche nelle retrovie, quindi arrivarono, esausti e logorati da precedenti scontri, quando i loro commilitoni erano già sulla via della sconfitta contro nemici gasati dalla vittoria imminente.

Si, va sfatato il mito dei barbari persiani e delle loro mire imperialiste...la volontà di invadere la Grecia era proprio quella di annientare un minuscolo ma fastidiosissimo vicino che supportava le rivolte nei territori persiani dell'Asia Minore.
[Modificato da Xostantinou 07/03/2012 11:50]



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


OFFLINE
Post: 5.967
Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
07/03/2012 11:46
 
Email
 
Quota

SALAMINA, IL PESO DI UNA VITTORIA.
Nicola Zotti
www.warfare.it/what_if/salamina.html



Salamina nel 480 a. C. è stata poco più di una rissa tra pescatori, se paragonata alle battaglie navali che impegneranno i romani contro i cartaginesi due secoli più tardi, eppure ebbe una enorme influenza sulla storia dell'occidente.

Per riepilogare gli avvenimenti si deve ricordare che i greci erano una comunità dispersa e rissosa di città stato accomunate da lingua e cultura, oltre che da un'inesauribile, compulsiva propensione a fondare colonie.

In questo processo espansivo erano entrati in conflitto strategico ad ovest con la teocrazia autocratica cartaginese e ad est con l'autocrazia divinizzata persiana.

Da quest'ulima, in particolare, giunse la minaccia più terribile. Una prima spedizione esplorativa inviata da Dario nel 490 a. C. venne respinta non senza un po' di fortuna sulla piana di Maratona in una battaglia terrestre.

Un secondo tentativo, questa volta in grande stile, venne intrapreso dal figlio di Dario, Serse, nel 480 a. C. Una forza valutata tra i 250 e i 500 mila uomini, accompagnati da una flotta di 1200 navi con importanti compiti logistici, arrivò a distruggere Atene dopo aver annientato l'ostacolo costituito dagli spartani di Leonida al passo delle Termopili.

La flotta greca guidata dall'ateniese Temistocle, per quanto fosse meno della metà di quella persiana, riuscì a sconfiggerla e a disperderla nello stretto braccio di mare tra la punta dell'Attica e l'isola di Salamina.

I persiani, senza più flotta di appoggio, dovettero abbandonare l'impresa e non ebbero mai più l'occasione per riprovarci.

Questi i fatti. Possiamo aggiungere una certa ammirazione per Temistocle: non solo in quanto generale, ma in quanto politico.

Un politico capace di un'impresa eccezionale: riuscire a tenere unita una coalizione turbolenta come doveva essere quella greca e convincerla a combattere in un momento in cui la sua stessa città, Atene, era distrutta e la sua popolazione dispersa, e le altre città greche erano in immediato enorme pericolo.

Quello che avvenne dopo questa vittoria fu stigmatizzato da Platone, secondo il quale Salamina "rese i greci peggiori come popolo".

Che cosa era successo? E che cosa avrebbe potuto succedere?
La società greca prima di Salamina, quella rimpianta da Platone, era un'aristocrazia nella quale il diritto di voto era legato alla proprietà. La politica era riservata ai possidenti terrieri: conservatori ed economicamente autonomi in virtù delle rendite della terra, potevano dedicarsi alla politica con spirito di servizio e quell'alto senso morale e civico che Platone tanto apprezzava.

Salamina, proditoriamente, nello spazio di poche ore, spalancò le porte ad una classe nuova: i marinai, con la loro intraprendenza, il senso del rischio e del commercio, ma anche con la necessità di incarichi ben remunerati, impieghi pubblici, prestigiose "poltrone" con le quali sostenere gli interessi che rappresentavano.

I rematori di Salamina avevano aperto le porte ad un occidente dinamico, avventato, anche potenzialmente corrotto e corruttibile, ma indubbiamente così agile e feroce da avere la meglio sui pachidermi che lo assediavano.

Roma (Grecia capta ferum victorem cepit) aveva già assunto questo modello prima di conquistare la Grecia, e lo stabilizzò come il tema ricorrente della politica occidentale: di stagione in stagione, di epoca in epoca, la politica occidentale è stata segnata dall'afflusso, concesso o conquistato, di ceti e uomini nuovi che chiedevano potere e legittimazione.

Se nel 480 a. C. Temistocle fosse stato un politico meno convincente o un ammiraglio meno audace e abile, forse nulla di questo sarebbe successo.

Il grande re sarebbe stato benigno con i vinti e avrebbe anche saputo concedere una certa autonomia ai territori conquistati -- come d'altra parte faceva in tutte le province del suo impero -- ma alcuni importanti cambiamenti ci sarebbero stati.

Le proprietà terriere degli aristocratici sarebbero passate nelle mani del grande re e gestite da suoi funzionari. Anche la giustizia sarebbe stata amministrata da emissari del re, così come qualsiasi altra attività pubblica, compresa la riscossione delle tasse, che avrebbero arricchito il tesoro del grande re e non abbellito di monumenti le città greche.

Le agorà delle polis non sarebbero più servite per le assemblee pubbliche (le leggi le avrebbero fatte gli editti del re), ma sarebbero state occupate dai bazaar, nei quali un'onnipresente polizia avebbe mantenuto con severità l'ordine pubblico.

Non ci sarebbe stato più spazio per le accademie e le discussioni dei filosofi, né tanto meno per le ricerche degli scienziati: le uniche vie di conoscenza ammesse sarebbero state le divinazioni degli astrologi e dei maghi, lautamente sovvenzionate dal re e dalla sua nobiltà e profondamente connesse con la burocrazia statale e religiosa.

Niente libertà, niente arte, niente indagine aperta e razionale: niente Eschilo, Socrate, Fidia, Euripide, Aristofane, Aristotele, e ovviamente niente Platone.
Senza l'appoggio della madrepatria, i greci d'Italia non sarebbero riusciti a contenere i cartaginesi e anche Roma avrebbe avuto un avversario molto più potente, saldamente insediato nell'Italia peninsulare.

Chissà, forse oggi, se il destino dell'Occidente non si fosse materializzato a Salamina, non saremmo alle prese con una costituente europea.
O forse non avremmo difficoltà alcuna a riconoscerci tutti nelle comuni radici fenicio-persiane.
[Modificato da Xostantinou 07/03/2012 11:47]



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


OFFLINE
Post: 2.166
Moirarchos
08/03/2012 13:35
 
Email
 
Quota

Molto Interesante! :)

ma su uno schieramento ammassato, però io vedrei bene delle catapulte e altre macchine d'assedio anche se non erano utilizzatefuori da assedi.

però Gli Immortali formando la guardia del corpo del sovrano non è sempre detto che pigliasero parte attiva allo scontro. stavano fermi al centro in mezzo all'esrcito. si dice che negli eserciti persiani fosse molto importante la figura del leader e la sua posizione sul campo.
questi immortali non erano tutti Persiani e Medi. in poche parole gli unici persiani e medi nell'esercito oltre ai generali.
la composizione dell'esercito persiano era prevalentemente formata da truppe dell satrapie che combattevano nella loro maniera tradizionale. ciò dava flessibilità ma la iper egemoneità rendeva difficile fare e elaborare tattiche che sfruttassero i punti di forza di ogni unità (soprattutto con scarsità di spazio di manovra)
OFFLINE
Post: 5.967
Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
08/03/2012 13:57
 
Email
 
Quota

Certo, ma le macchine da guerra mobili le troviamo negli eserciti romani, non prima.
Gli Immortali erano un corpo costituito dai migliori combattenti dell'impero, esperti ed addestrati, e scendevano in campo come ultima risorsa. La loro presenza, data dall'aura di invincibilità, aveva un effetto notevole sul morale di alleati e nemici.



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


OFFLINE
Post: 2.166
Moirarchos
08/03/2012 15:44
 
Email
 
Quota

capisco, come si spiega allora la battaglia di Gaugamela? Tutto era a favore dei Persiani, spazio di manovra, forze schierate e posizione geografica.

ma forse è OT....visto che non è più salamina...ma anche lì c'erano gli immortali e ogni satrapia aveva inviato i propri soldati scelti...infatti mi sembra che una delle ali persiani sia arrivata fino alle salmerie... mentre il centro scappò alla notizia della fuga di dario..quando in realtà stavano vincendo i persiani.
OFFLINE
Post: 5.967
Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
08/03/2012 17:10
 
Email
 
Quota

Il modo di combattere macedone non era più quello greco classico, e poi c'era Alessandro...comunque magari ne parliamo in un altro topic.



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:47. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com