La Reconquista, quando ne parlano, è trattata in maniera fulminea, il Drang Nach Osten dei teutonici non esiste, le crociate sono riassunte praticamente nella sola prima crociata, spesso creando confusione quando si accenna alla partecipazione di sovrani come Riccardo cuor di leone e Federico barbarossa, che parteciparono a crociate successive, le realtà locali italiane sono praticamente ignorate al di fuori di Firenze e della Lega Lombarda, le altre città-stato italiche compaiono "come per magia" sotto forma di Signorie nel Rinascimento, del Sacro Romano Impero al di fuori del barbarossa e del sistema feudale non si dice nulla, dell'Europa orientale (stati russi, Polonia, Boemia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Valacchia) nemmeno mezza parola, sull'Impero "Bizantino", per carità di Dio, i Turchi praticamente sbucano fuori solamente dopo il '400 per infastidire austriaci e veneziani, i Mongoli sono trattati rapidamente solo per parlare di Marco Polo, della storia dei khanati successivi figuriamoci, la persia Sassanide finisce con Giuliano l'Apostata, i Corasmi non sono mai esistiti e gli arabi sono dipinti con le stesse tinte fosche degli adepti di Al-Qaeda...questa è la Storia insegnata nelle scuole dell'obbligo italiane.
Prima e dopo il medioevo non è che la qualità sia superiore eh.
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”
