Gran bell'articolo...questo lo diciamo anche noi già da tempo, ebrei, buddhisti, politeisti, si sono tutti integrati più che tranquillamente nella società occidentale, mantenendo sul lato pubblico un comportamento perfettamente occidentale e conservando al solo privato tradizioni culturali e religiose del proprio popolo (quando addirittura non si sono occidentalizzati al punto da abbandonare pure quelle (ma ciò lo vedo come una cosa alquanto triste e negativa). L'islam non può, non è nel suo dna, Kemal Ataturk riuscì a laicizzare in superficie i turchi a colpi di mitragliatrice e leggi draconiane ma abbiamo visto che nonappena ai turchi è stata data la possibilità di scegliere tra una politica occidentalizzata ed una islamizzata e tendente alla teocrazia hanno optato per la seconda, rendendo quello che l'occidente considerava un paese amico, tranquillo e sicuro, in un paese tendenzialmente ostile ed intollerante. Non sono solo Iran, Sudan e Pakistan ad essere paesi in cui la sharia è vigente quale legge nazionale, con tutte le sue intolleranze e violenze ai più basilari diritti dell'uomo, lo iniziano ad essere anche Inghilterra e Francia...ed il prossimo passo sarà l'italia...ed è obiettivo principalmente perché è visto come un paese debole, diviso e di facile conquista...
[Modificato da Xostantinou 22/12/2009 09:47]
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”