Volevo aggiungere qualcosina a proposito dei cambiamenti avvenuti fra XI e il XII secolo.
Tutto inizia nel X secolo, quando l'impero si espande molto passando da uno stato di 790000 kilometri quadrata a uno di 1200000 kilometri quadrati, ciò portò la popolazione da 8000000 di abitanti a 12000000 e le entrate da 3100000 nomismata a 5900000 l'anno.
Per farvi capire l'enorme differenza che l'espansione portò, ai tempi della divisione di teodosio l'impero d'oriente era ampio 1270000 kilometri quadrati, con una popolazione di 16000000 e entrate di 7800000 nomismata, ciò vuol dire che in media un contribuente sia nel IV e V secolo che fra il X e il XII secolo pagava di tasse mezzo nomismata a testa, se si pensa che il punto più basso, il 668, la media era di 1/5 di nomismata per persona si deduce che l'impero era tornato agli standard della tarda antichità.
Chiaramente era necessario difendere queste nuove conquiste e per farlo bisognava rioganizzare la struttura interna.
La cosa più logica sarebbe stata spostare gli stratioti nelle nuove provincie di confine, i vecchi themi erano infatti ormai troppo lontani dal limes, e per un secolo non conobbero invasioni, purtroppo però ciò si rivelò impossibile.
Gli stratioti si erano dimostrati tanto efficaci perchè difendendo il thema difendevano le loro propietà, fino a quando si trattava di compiere spedizioni nei themi vicini o brevi raid nei territori confinanti non c'era nessun problema, ma per andare in themi lontani o partecipare a campagne in territorio nemico avevano già bisogno di incentivi; Gli imperatori gli lasciavano infatti scegliere fra partecipare e ricevere 4 o 5 nomismata in più oppure rifiutarsi e pagare una crifra simile allo stato, per cui di sopstarsi nei nuovi themi non se ne parlava.
A quel punto c'erano solo due strade praticabili, la prima prevedeva la commutazione in denaro del servizio, in pratica gli stratiotes avrebbero duvuto fornire delle reclute al loro posto, armarle e pagarle una certa cifra al anno, come già scritto questa situazione esisteva già, ma non era obbligatoria, renderla tale avrebbe permesso di creare un esercito professionistico non legato alla terra, quindi meno motivato e più mercenario.
Per cui gli imperatori scelsero la seconda opzione, creare nuovi themi (i ducati) con nuovi stratioti e relative concessioni.
Il problema a questo punto fu di cosa fare dei vecchi themi, in queste provincie l'esercito si doveva solo preoccupare di mentenere l'ordine pubblicco, per far ciò erano necessarie guarnigioni moderate, molto più piccole di quelle di un tempo, in grado di presidiare fortezze, città, porti, mansiones e torri d'osservazione, per cui il 90% delle forze di un thema erano superflue...
La cosa più logica sarebbe stata commutare il servizio in una tassa in denaro, ma gli imperatori preferirono mantenere i soldati dei themi come riservisti.
In pratica ad inizio carrieri venivano addestrati e armati come normali soldati e poi mandati a casa, ma pagati come se stessero lavorando, in attesa del bisogno, bisogno che non ci fu mai .
Ciò portò a uscite superflue enormi, considerate che nel 959 l'esercito era formato da 179000 soldati, mentre nel 1025 erano diventati 283000, un numero esorbitante se solo pensate che nel 235 per tutto l'impero (più di 4 milioni di kilometri quadrati e 50 miloni di abitanti) c'erano solo 385000 soldati, se in quel periodo ci fosse stato un imperatore conquistatore alla traiano con tutti quei soldati avrebbe ripreso il mediteraneo senza grosse difficoltà, allora l'impero era l'unico stato nella regione a potersi permettere un esercito professionistico tanto vasto, purtroppo però dal 1025 in poi ci furono quasi esclusivamente imperatori civili, che temevano più i colpi di stato che altro e ciò li portò a togliere potere ai militari e disinteressarsi molto della politica estera.
Ad un certo punto ci si rese conto del problema, d'apprima si provò a pagare i riservisti con monete svalutate (difatti queste tipologie di monete furono trovate solo nei territori dei vecchi themi inutilizzati), a lungo andare questo danneggiava però l'economia, per cui si passò alla commutazione in denaro al posto del servizio militare, purtroppo però si esagerò andando a commutare anche in molti themi di confine i cui soldati vennero sostituiti solo parzialmente mediante forze mercenarie, in questo modo si potè fare cassa, ma si indebolì anche la macchina bellica.
La lezione fu imparata dai comneni che riorganizzarono bene lo stato.
La loro idea fu di suddividere l'impero in themi basati però sul modello dei ducati macedoni, nei themi di confine furono rimessi in funzione il sistema degli stratioti che tanto bene aveva fatto, mentre in quelli più interni vi si introdusse la Pronoia.
In realtà la Pronoia non è un invezione comnena, era stata utilizzata già molto tempo prima, ma non in questo modo.
Prevedeva che lo stato concedesse ad un proniario di esigere determinate tasse in determinati insediamenti.
Spesso ci si confonde con i sistemi occidentali, ma il proniario non poteva imporre nuove tasse, ma esigere solo il dovuto, e non era per forza nemmeno un soldato, ma poteva trattarsi perfino di un monastero.
Lo stato ci guadagnava sotto vari aspetti, anche se doveva calcolare le tasse non aveva più bisogno di mandare in quei insediamenti gli esattori con relativa scorta e conservare il denaro ottenuto, tutto ciò si tradusse in minori costi che vennero scaricati sul proniario.
Il proniario in cambio di queste concessioni doveva fornire un certo numero di reclute (a seconda del valore della concessione), armarle in una certa maniera, dargli una paga annuale (integrata da una statale) e sostituirli con nuove reclute adatte se i primi per qualche motivo venivano meno.
Ciò rese i costi dell'esercito molto più ponderati, era infatti facile togliere o modificare le concessioni in caso di bisogno, e gli uomini così ottenuti vennero in parte utilizzati per l'ordine pubblico nei themi inerni, ma visto che non erano legati a nessun thema specifico furono sfruttati soprattutto per l'esercito centrale che passo da 25000 a 50000 uomini.
Purtroppo anche qui vennero fatti degli errori, l'impero si era ridotto a 650000 km quadrati, ma la sua popolazione era scesa solo a 10000000 e le entrate era minori del 17% (4900000 nomismata), ciò convinse gli imperatori a non riconquistare l'anatolia e l'armenia, regioni spopolate e povere, e ciò fu un grave errore strategico, inoltre per paura di ribellioni reclutarono sempre il meno possibile e molte spedizioni non condotte direttamente da loro, come quella italiana, furono fornite di pochi uomini e mezzi a causa della poca fiducia nella fedeltà dei generali, perdendo in questo modo delle grandi occasioni.