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Igiene nel Medioevo

Ultimo Aggiornamento: 24/11/2014 09:22
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Stratiotes
22/05/2014 20:00
 
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Confronto con il mondo romano

Buonasera ragazzi,

questa volta voglio chiedere il vostro parere circa il confronto tra l'igiene del mondo romano-ellenistico e quello dell'Europa medievale o più in generale di altri luoghi e tempi del globo, come ad esempio nelle avanzatissime e millenarie civiltà cinese, indiana e persiana, o tra quei popoli comunemente considerati "barbarici", dal mondo celtico alle steppe asiatiche.

Se fino a qui già non vi ho spaventato per la vastità dell'argomento parto con le domande ;)

1) Quando si è raggiunto l'apice dell'igiene nel mondo romano-ellenistico? L'Impero romano viene comunemente considerato come l'apice dell'igiene del mondo antico, essendo esso un impero di città normalmente servite da un solido sistema idrico e bagni pubblici. La risposta dovrebbe essere il mondo antonino pre-peste, e dalla mia prospettiva tuttavia c'entra poco il fatto che fosse un mondo romano, ma quanto che vi fossero probabilmente le migliori condizioni economiche e sociali del mondo antico e una situazione politica ancora abbastanza stabile.

2) Che rapporto aveva il mondo ellenistico pre-romano con l'igiene? E, se è mai accaduto, quando i Romani hanno "superato" il livello ellenistico? I Romani hanno raggiunto ingegneristicamene gli acquedotti greci grazie ai Greci stessi, mi chiedo invece se le terme fossero diffuse altrettanto nella cultura ellenistica.

3) Considerando il grado di civiltà raggiunto dalle popolazioni celtiche centro-europee dell'Età del Ferro prima della conquista romana e le conoscenze in campo medico (chirurgia, erbe medicinali) e nella produzione del sapone e pratiche di balneazione delle stesse, si può sostenere che il mondo celtico (soprattutto per questioni di densità demografica), fosse allo stesso livello di sanità del mondo romano (all'epoca ancora non completamente ellenizzato)? Ad esempio io avrei nettamente preferito un bagno al fiume nei boschi gallici che non stare in una vasca con la plebe romana, né per le strade dell'Urbe. Lo stesso discorso si può fare con i Germani, sebbene per questi aspetti essi fossero inizialmente più primitivi dei Galli...a quanto pare però avevano il sapone migliore ^^

4) Il declino dell'Impero romano e le guerre che lo hanno costellato portarono a devastazioni e a una contrazione dell'economia e quindi anche alla decadenza degli impianti idrici, sebbene alcune strutture si conservarono nei secoli, anche nell'Europa occidentale, fino al Basso Medioevo; in seguito a questi eventi, come si sopperì a questa trasformazione per quanto riguarda le esigenze igieniche? Vi fu un adattamento con opere meno grandiose degli imponenti acquedotti romani ma complessivamente egualmente sufficienti a mantenere condizioni igieniche individuali buone per l'epoca? Si può sostenere che la vita media calò a causa della fine del funzionamento degli acquedotti, oppure furono solo fattori sociali, devastazioni e pandemie a causare un abbassamento della vita media, senza che l'igiene fosse caduto poi individualmente così in basso?

5) Che peso ebbe la cultura del corpo cristiana sul modo di rapportarsi all'igiene personale? Su quest'ultima domanda ho diversi dubbi; nonostante tutto infatti credo che la cultura cristiana in un certo senso si adattò semplicemente allo stato delle cose. Secondo me se gli Arabi si lavavano di più non è a causa del diverso rapporto con il corpo legato alla religione, ma quanto del fatto che avevano occupato zone più evolute ed avanzate (Bisanzio). Probabilmente per il relativo grado di avanzamento tecnologico il Cristianesimo ebbe un'influenza più pesante nel Tardo Medioevo e nell'Età Moderna.

6) Cina, India e Persia hanno vantato impianti idrici dello stesso livello, se non superiore, di quelli romani più avanzati? Se non vado errando in India esistevano impianti fognari già dal 3000 a.C. ma non so se lì o altrove siano stati costruiti acquedotti imponenti come quelli nostri.

6) Quando il livello di igiene complessivo in Europa occidentale è tornato a quello dell'apice dell'Impero romano? E...domanda forse più interessante, quando il livello di vita media? Giusto per dimensionare il rapporto tra le cose.
[Modificato da Legio XIII gemina 22/05/2014 20:59]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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Komes
22/05/2014 21:42
 
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L'unica cosa che so riguardo a questo argomento è che i romani in britannia avevano costruito delle latrine comuni con acqua di fiume usavano spugne per lavarsi, cavolo che tempra che avevano, acqua gelata, britannia aria aperta e sandali :)








« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism)
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Stratiotes
22/05/2014 21:51
 
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Ecco, ci sta anche confronto tra le latrine antiche e medievali, io non credo che sia cambiato molto, la mia idea di fondo è che necessità fa virtù. Tornando al discorso di prima, le spugne in comune effettivamente sono una delle cose più schifose che mi vengono in mente, personalmente non ci ho mai visto molta igiene.

Comunque, giusto per il dettaglio, i Romani le gambe al nord se le coprivano, come avevano anche le scarpe chiuse...l'acqua fredda invece si commenta da sola :D
[Modificato da Legio XIII gemina 22/05/2014 22:15]


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23/05/2014 23:56
 
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Re: Confronto con il mondo romano
Legio XIII gemina, 22/05/2014 20:00:


Buonasera ragazzi,

questa volta voglio chiedere il vostro parere circa il confronto tra l'igiene del mondo romano-ellenistico e quello dell'Europa medievale o più in generale di altri luoghi e tempi del globo, come ad esempio nelle avanzatissime e millenarie civiltà cinese, indiana e persiana, o tra quei popoli comunemente considerati "barbarici", dal mondo celtico alle steppe asiatiche.

Se fino a qui già non vi ho spaventato per la vastità dell'argomento parto con le domande ;)

1) Quando si è raggiunto l'apice dell'igiene nel mondo romano-ellenistico? L'Impero romano viene comunemente considerato come l'apice dell'igiene del mondo antico, essendo esso un impero di città normalmente servite da un solido sistema idrico e bagni pubblici. La risposta dovrebbe essere il mondo antonino pre-peste, e dalla mia prospettiva tuttavia c'entra poco il fatto che fosse un mondo romano, ma quanto che vi fossero probabilmente le migliori condizioni economiche e sociali del mondo antico e una situazione politica ancora abbastanza stabile.

2) Che rapporto aveva il mondo ellenistico pre-romano con l'igiene? E, se è mai accaduto, quando i Romani hanno "superato" il livello ellenistico? I Romani hanno raggiunto ingegneristicamene gli acquedotti greci grazie ai Greci stessi, mi chiedo invece se le terme fossero diffuse altrettanto nella cultura ellenistica.

3) Considerando il grado di civiltà raggiunto dalle popolazioni celtiche centro-europee dell'Età del Ferro prima della conquista romana e le conoscenze in campo medico (chirurgia, erbe medicinali) e nella produzione del sapone e pratiche di balneazione delle stesse, si può sostenere che il mondo celtico (soprattutto per questioni di densità demografica), fosse allo stesso livello di sanità del mondo romano (all'epoca ancora non completamente ellenizzato)? Ad esempio io avrei nettamente preferito un bagno al fiume nei boschi gallici che non stare in una vasca con la plebe romana, né per le strade dell'Urbe. Lo stesso discorso si può fare con i Germani, sebbene per questi aspetti essi fossero inizialmente più primitivi dei Galli...a quanto pare però avevano il sapone migliore ^^

4) Il declino dell'Impero romano e le guerre che lo hanno costellato portarono a devastazioni e a una contrazione dell'economia e quindi anche alla decadenza degli impianti idrici, sebbene alcune strutture si conservarono nei secoli, anche nell'Europa occidentale, fino al Basso Medioevo; in seguito a questi eventi, come si sopperì a questa trasformazione per quanto riguarda le esigenze igieniche? Vi fu un adattamento con opere meno grandiose degli imponenti acquedotti romani ma complessivamente egualmente sufficienti a mantenere condizioni igieniche individuali buone per l'epoca? Si può sostenere che la vita media calò a causa della fine del funzionamento degli acquedotti, oppure furono solo fattori sociali, devastazioni e pandemie a causare un abbassamento della vita media, senza che l'igiene fosse caduto poi individualmente così in basso?

5) Che peso ebbe la cultura del corpo cristiana sul modo di rapportarsi all'igiene personale? Su quest'ultima domanda ho diversi dubbi; nonostante tutto infatti credo che la cultura cristiana in un certo senso si adattò semplicemente allo stato delle cose. Secondo me se gli Arabi si lavavano di più non è a causa del diverso rapporto con il corpo legato alla religione, ma quanto del fatto che avevano occupato zone più evolute ed avanzate (Bisanzio). Probabilmente per il relativo grado di avanzamento tecnologico il Cristianesimo ebbe un'influenza più pesante nel Tardo Medioevo e nell'Età Moderna.

6) Cina, India e Persia hanno vantato impianti idrici dello stesso livello, se non superiore, di quelli romani più avanzati? Se non vado errando in India esistevano impianti fognari già dal 3000 a.C. ma non so se lì o altrove siano stati costruiti acquedotti imponenti come quelli nostri.

6) Quando il livello di igiene complessivo in Europa occidentale è tornato a quello dell'apice dell'Impero romano? E...domanda forse più interessante, quando il livello di vita media? Giusto per dimensionare il rapporto tra le cose.



1) Diciamo che il livello igienico non scende nel tardo impero, le terme nelle città continuano ad essere restaurate e costruite (quindi venivano utilizzate abbastanza), ed anche nelle fortezze si continuano a costruire, inoltre i medici più importanti del tardo impero battono molto sul igiene (per quei tempi chiaramente), per cui non sembra essereci un calo visibile dopo la peste.
Bisogna però dire che il livello d'igiene non era identico per tutto l'impero, nel mediteraneo orientale, in africa e in italia le cose andavano meglio, in parte per una questione culturale, in parte anche per l'ambiete, le infezioni sono infatti più facili da prendere, era quindi necessaria una migliore igiene .
Il calo avviene solo in occidente nel ultimissimo periodo del impero, quello del colasso, sappiamo che allora buona parte degli artigiani capaci di mantenere e costruire strutture simili lasciano le città, li hanno poco lavoro (il denaro scarseggia) inoltre sono preda degli eserciti, quindi gli artigiani preferiscono spostarsi in campagna sotto la protezione dei latifondisti, nelle città le strutture continuano ad essere utilizzate fino a che non si rompono, a quel punto, non sapendo come ripararle le si smantellano o le si riutilizzano per altri scopi, inoltre il periodo di grande crisi porta le persone a rinunciare al superfluo e se uniamo questo alla morale cristiana (ai monaci erano permessi solo 3 bagni al anno) capiamo il cambiamento culturale che portò ad un crollo del igiene in europa.
Nel mediteraneo orientale non ci fu invece un calo aprezzabile.

2) L'igiene era importante, visto cosa scrivono i medici greci, c'erano sicuramente delle terme, ma erano spesso d'origine naturale, comunque in sicilia sono state ritrovate diverse terme costruite nel periodo precedente alla conquista romana, ciò fa pensare che i romani le abbiano copiate e migliorate dai greci.

3) Avevano il sapone, ma il problema è quanto lo utilizzavano (il sapone può essere sfruttato anche per lavare altro oltre al corpo), dalle nostre informazioni è impossibile dire il loro livello d'igiene, forse e dico forse i romani erano più puliti (i fiumi allora erano pericolosi oltre che gelidi, in inverno non erano utilizzabili ed in estate si era occupati a fare la guerra).

4) L'igiene divenne pane per pochi, in molti luoghi si sfruttarono pozzi e fiumi, certamente non molto igenici, solo dove la vecchia cultura era più forte e le finanze permettevano si cerco di sopperire con strutture più piccole (la popolazione era calata molto, per cui non erano necessari gradi strutture).
In europa l'igiene effetivamente diminui incrementando le morti, fu sicuramente uno dei fattori del calo demografico.

5) Per la morale cristiana troppi bagni erano un segno negativo e ai monaci e preti venivano teoricamente limitati, nonostante ciò nei luoghi dove l'igiene era molto diffusa ci si continuò a lavare, diciamo che il cristianesimo ebbe un valore negativo sul argomento solo nei luoghi in crisi, in cui il concietto d'igiene stava scemando già di suo, dando il colpo di grazia.
è vero che gli arabi si lavavano maggiormente per via dei territori occupati, ma anche nel corano si prescrive l'igiene, nel deserto è importante e maometto lo sapeva.

6) Acquedotti no, c'erano altri metodi di raccolta.

7) devo fare dei controlli, però se consideriamo la popolazione cittadina europea probabilmente come minimo nel XIX secolo, sul livello di vita media il discorso è più complesso, muta molto a seconda dei periodi, entrano in gioco anche fattori come carestie ed epidemie, il livello è stato raggiunto più volte nel corso del basso medioevo, per poi calare di nuovo.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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Moirarchos
26/05/2014 10:09
 
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Penso che anche in un periodo di igiene limitato o dimenticato, bisogna tenere conto che il crpo umano era piu' resistente alla cnatura rispetto all'epoca moderna dove non vi era una mortalita' infantile come quella mediovale/antica.


Durante l'epoca moderna e contemporanea la quasi totalita' delle persone sopravvive ai primi 5 anni di vita (nei paesi sviluppati) mentre in epoche precedenti questo non era vero..
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Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
10/06/2014 13:13
 
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In occidente l'interesse verso l'igiene ritorna abbastanza forte nel rinascimento, con la rinascita dello studio scientifico dell'arte medica, ma sappiamo che ancora a fine Seicento gli europei si stupivano, ad esempio, delle latrine da campo degli eserciti ottomani.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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Stratiotes
10/06/2014 16:43
 
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Effettivamente con linizio dell'Età Moderna c'è un cambio di prospettiva, anche se secondo me il grande stacco nell'Europa più "evoluta" c'è stato con il '700 e l'abbattimento drastico della mortalità infantile, pur con un calo più che sostanziale nei secoli immediatamente precedenti (che sono anche i primi per i quali disponiamo di una documentazione concreta), c'è definitivamente solo con il '900.

Potete parlarmi dei metodi di raccolta delle altre civiltà che avevo menzionato? Cina e Persia sono quelle che mi incuriosiscono di più. Grazie comunque a tutti per la partecipazione, mi piacerebbe che questo forum fosse più vivace, perché si imparano tante cose.
[Modificato da Legio XIII gemina 10/06/2014 17:11]


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10/06/2014 21:11
 
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In persia si utilizzavano cisterne d'acqua piovana, ma il sistema più comune era quello di scavare un tunnel inclinato che prendesse acqua da una falda acquifera e consrtuire una serie di pozzi verticali mediante i quali si potesse raggiungere la galleria.

I cinesi avevano un metodo che a noi appare decisamente meno sicuro, fondamentalmente prendevano l'acqua dai fiumi deviandola in canali, alcuni di questi portavano ai campi, altri alle città, in questo caso si immetevano in gallerie sotteranee simili a quelle persiane.
chiaramente questo sistema portava dei problemi igenici non indifferenti, i cinesi se ne accorsero più o meno nel 100 ac, fu allora che i testi ne iniziano a parlare.
Per risolverlo i cinesi crearono delle specie di filtri con i quali purificavano l'acqua, sinceramente è un sistema più complicato e meno duraturo oltre che a lungo andare più costoso di quello romano e persiano, ma i cinesi hanno sempre amato rendere le cose più complicate di quanto sia necessario.




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Stratiotes
10/06/2014 21:15
 
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A grandi linee immaginavo qualcosa del genere. Non sapevo delle "complicazioni" caratteristiche dei Cinesi; ciò incrinerebbe l'idea che quello che viene utilizzato sia sempre ciò che alla lunga da i migliori risultati, ma probabilmente è più l'eccezione che conferma la regola, per quanto essa riguardi una civiltà millenaria così avanzata come quella cinese.
[Modificato da Legio XIII gemina 10/06/2014 21:18]


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Nulla resiste per caso ;)



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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
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Weder Bibliotheken noch Wasserleitungen..


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quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
13/06/2014 00:44
 
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se una civiltà inventa una cosa e la tiene in uso nonostante sia "più complicata, meno duratura e più costosa", un motivo c'è...



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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Stratiotes
13/06/2014 10:39
 
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Esattamente, non voleva essere un appunto ;)
[Modificato da Legio XIII gemina 13/06/2014 10:59]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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Moirarchos
24/11/2014 09:22
 
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Re:
GlaucopideSophia1, 10/06/2014 21:11:

In persia si utilizzavano cisterne d'acqua piovana, ma il sistema più comune era quello di scavare un tunnel inclinato che prendesse acqua da una falda acquifera e consrtuire una serie di pozzi verticali mediante i quali si potesse raggiungere la galleria.

I cinesi avevano un metodo che a noi appare decisamente meno sicuro, fondamentalmente prendevano l'acqua dai fiumi deviandola in canali, alcuni di questi portavano ai campi, altri alle città, in questo caso si immetevano in gallerie sotteranee simili a quelle persiane.
chiaramente questo sistema portava dei problemi igenici non indifferenti, i cinesi se ne accorsero più o meno nel 100 ac, fu allora che i testi ne iniziano a parlare.
Per risolverlo i cinesi crearono delle specie di filtri con i quali purificavano l'acqua, sinceramente è un sistema più complicato e meno duraturo oltre che a lungo andare più costoso di quello romano e persiano, ma i cinesi hanno sempre amato rendere le cose più complicate di quanto sia necessario.



In Tutti i paesi in cui vi era mancanza d'acqua, necessariamente ci si ingegno per risolvere il problema in modo ottimale
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