| | | OFFLINE | Post: 5.967 | | Patrikios | Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων | Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ | |
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05/06/2012 11:16 | |
Eccovi un estratto allora:
Testo nascosto - clicca qui In uno Stato federale il governo centrale detiene soltanto le competenze ed i poteri necessari per garantire l'unità politica ed economica della Federazione (politica estera, difesa, politica economico-monetaria).
Agli altri livelli, non posti in basso, ma sullo stesso piano di quello federale, è attribuita piena capacità di autogoverno in tutte le materie che non siano conferite al governo federale.
Ogni livello di governo è indipendente da quello superiore, nella sfera che gli è propria ed esclusiva.
Proprio per quest'equilibrio costituzionale, la composizione del potere legislativo risulta caratterizzata da un bicameralismo di tipo particolare:
Un ramo del parlamento rappresenta il popolo della federazione, mentre l'altro è composto dai rappresentanti degli Stati.
Le leggi nazionali, per essere approvate, devono avere sia il consenso della maggioranza dei rappresentanti del Popolo della Federazione, sia quello della maggioranza degli Stati.
La Camera che rappresenta il popolo è composto da deputati, eletti direttamente, in quota proporzionale alla popolazione del singolo Stato, mentre la Camera che rappresenta Gli Stati è, viceversa, composta da un numero fisso di deputati per ciascuno Stato.
Infine, non dovendo esservi alcuna autorità di governo subordinata alle altre nell'ambito delle proprie competenze, è indispensabile che ciascuna disponga delle risorse necessarie per lo svolgimento delle funzioni assegnatele dalla Costituzione.
E' quindi indispensabile l'autonomia integrale, che implica l'assoluta autonomia legislativa e fiscale di ciascuno Stato rispetto al governo federale.
A livello locale il sistema bicamerale lascia il posto al sistema monocamerale, composto sempre da rappresentanti eletti direttamente dagli elettori.
Riguardo poi il potere esecutivo, non è indispensabile che chi lo detiene sia indipendente dalla fiducia del parlamento, né è imperativa in questa forma democratica di Stato un governo di tipo repubblicano, esso è infatti perfettamente compatibile con un modello di monarchia parlamentare in cui il sovrano "regna, ma non governa".
Affinché la divisione dei poteri tra governo centrale e governi locali sia assicurata, essa deve essere non solo sancita da una Costituzione scritta, ma anche tutelata da un potere autonomo che annulli i provvedimenti legislativi e amministrativi incostituzionali, e che si pronunci in ultima istanza negli eventuali conflitti di attribuzione dei poteri.
Questo potere è primariamente il potere giudiziario, che fonda la propria indipendenza proprio sull'esistenza di diversi livelli di governo (ciascuno dei quali ha interesse a tutelare l'indipendenza del potere giudiziario rispetto agli altri livelli) e che può quindi garantire il primato della Costituzione (che quindi dev'essere rigida) imponendone il rispetto a tutti gli organi dello Stato federale.
Inoltre, strumento importante per garantire la tutela degli interessi del popolo, è il referendum, il quale è imperativo debba essere fruibile con pieno valore legale in tutte le sue forme (propositivo, confermativo, abrogativo, deliberativo, legislativo).
Questo è uno strumento fondamentale che deve essere sempre ad imprescindibile, piena ed immediata disposizione della popolazione.
I referendum non possono avere mero valore consultivo, poiché il loro risultato non può e non deve venire ignorato, in quanto espressione esplicita del volere del popolo sovrano.
Per indire un referendum serve una raccolta di firme indetta da un qualsiasi cittadino in pieno possesso dei propri diritti.
Il referendum viene indetto se è raccolto il numero minimo di firme stabilito dalla costituzione (in Svizzera servono ad esempio 7000 firme per i referendum cantonali, 50.000 per i referendum federali e 100.000 per i referendum costituzionali) e non esiste il quorum, la vittoria nel referendum è data solamente dal risultato del voto, non dalla percentuale di partecipazione ad esso.
Il referendum è facoltativo per ogni progetto di legge o decreto adottato sia dagli Stati che dal Parlamento Federale, è invece obbligatorio in caso di modifica costituzionale o di adesione a trattati internazionali.
Mentre nel caso di referendum locale è sufficiente la maggioranza di popolo (50%+1 dei votanti), per le modifiche federali o costituzionali è richiesta una doppia maggioranza, la maggioranza di popolo e la maggioranza degli Stati.
E' inoltre potere del Capo dello Stato, accessorio al Diritto di Veto, la convocazione del referendum nel qual caso egli ritenga una o più leggi proposte dal parlamento come incostituzionali o nocive per gli interessi dello Stato o dei suoi cittadini.
Il sistema di voto è detto "instant runoff" (o uninominale a voto alternativo con maggioranza assoluta), e prevede la possibilità per l'elettore di non votare un solo candidato, ma di classificare un numero a sua scelta di candidati secondo il proprio ordine di gradimento.
Questo permette di avere un meccanismo di elezione simile al sistema a doppio turno, evitando però di chiamare l'elettore al voto più di una volta.
I seggi sono attribuiti ai candidati che ottengono il numero di preferenze più elevato.
La scheda elettorale riporta tante linee quanti sono i seggi da assegnare ed il votante sceglie quindi i candidati che desidererebbe occupassero tali seggi, in ordine di preferenza.
Può anche lasciare alcune delle righe vuote.
Al votante sono inviate diverse schede informative nel periodo di campagna elettorale, ognuna corrispondente ad un diverso candidato o partito.
Ciascun partito stila la propria lista di candidati, ma il votante può creare una propria lista o può apportare cambiamenti alle liste proposte.
Il votante può inoltre conferire il proprio voto a qualsiasi candidato, anche se non è iscritto nelle liste di un partito.
Ciò è volto a favorire il voto al programma concreto con il quale il candidato si presenta, e permette a singoli candidati di presentare un proprio programma senza doversi obbligatoriamente affiliare ad un partito.
Non esistono quindi voti diretti ai partiti, ma solo voti ai candidati ed ai loro programmi, ciò è volto ad eliminare il malcostume partitocratico in cui si finisce per votare un partito per mere questioni ideologiche, inducendo i partiti a candidare dei meri portavoce di un programma prestabilito dal partito.
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”
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