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Provincia

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2012 23:35
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Patrikios
Δεσπότης Σεβαστοκράτωρ μέγας δομέστικος
Kαῖσαρ Nωβελίσσιμος
26/05/2012 23:07
 
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Salve a tutti, ho pensato di esporvi come venivano strutturate le province nel l' ultimo periodo macedone e in quello comneno.

Prima però partiamo dal inizio , i themi .

Cosa sono ?

Grandi provincie militari in cui veniva suddiviso l' impero ,governate da uno stratego.
Essendo molto grandi lo stratego comandava grandi eserciti, ciò rendeva facili le ribellioni.
Gli imperatori decisero quindi di dividere themi e relativi eserciti per evitare ribaltoni, ma ciò rese i themi meno efficenti.
Nel corso del tempo vennero provate varie soluzioni, alla fine arrivammo in epoca macedone con i ducati.

I ducati vennero creati nelle zone riconquistate (mentre i vecchi themi rimasero com'erano, anche se non vennero più sfruttati).

Che cosè un ducato ?

Si tratta di una provincia, governata militarmente da un Doux, mentre un giudice si occupava del amministrazione civile.

Suddivisione militare del ducato.

Il ducato era suddiviso in un gran numero di themi (che alcuni storici hanno ribattezzato mini-themi), comoposti da un capoluogo (una città o una fortezza) e il suo contado.
Ogni tema era governato da uno stratego e da una guarnigione fra gli 800 e i 1000 uomini .

A capo del ducato c' era un doux , la cui sede era di solito una grande città in posizione strategica, alle cui dipendenza dirette restavano 5000 uomini scelti.
Complessivamente un ducato poteva avere un numero molto alto di uomini (ad es, il ducato d'iberia ne aveva 50000), tutti gli strateghi erano sottoposti al autorità del doux , in caso di guerra quest' ultimo poteva richiamare a se gli strateghi che non si trovavano sul confine e radunare grandi eserciti per azioni offensive e difensive, ciò rese molto efficiente il ducato , infatti i singoli themi erano da un lato autonomi , e ciò rendeva difficile la penetrazione in profondità, ma allo stesso tempo c'era un autorità centrale a cui rispondevano e che poteva riunirli velocemente.
Potrebbe sembrare che il problema originale tornasse (leggasi ribelioni), ma non è così, nei vecchi themi un ufficiale faceva cariera grazie allo stratego e quindi si fidelizzava (idem succedeva con i soldati) , nel ducato tutti gli strateghi erano scelti dal imperatore , pagati dal imperatore e premiati dal imperatore , non dovevano nulla al doux (nei periodi di pace rischiavano di non incontrarlo nemmeno), quindi per una ribellione come si deve era difficile assicurarsi l' appoggio di un così alto numero di ufficiali (e dei loro soldati) , diffatti tutte le ribellioni del periodo furono contro imperatori molto impopolari , chi restava solo nella media era al sicuro (tralasciamo il periodo di grande crisi tra il 1071 e il 1081).

Dal punto di vista civile invece si considerava il ducato nella sua interezza.
In seguito tratterò propio la provincia dal punto di vista amministrativo.






"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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Moirarchos
27/05/2012 12:59
 
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Interessante!
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Ligius
Hekatontarchos
Autocratore
27/05/2012 14:32
 
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Bel approfondimento, ma non mi è chiara la parte in basso della mappa.

Nullum magnum ingenium mixtura demientiae - Non c'è mai grande ingegno senza una vena di follia
Trahit sua quemque voluptas - Ognuno è attratto da ciò che gli piace (Virgilio)
Tanti est exercitus, quanti imperator - Di tanto valore è l'esercito, di quanto il suo condottiero


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Komes
27/05/2012 14:52
 
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Si molto interessante, bravo ;)

Anche io non vedo una cosa della mappa è colpa del colore?








« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism)
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Patrikios
Δεσπότης Σεβαστοκράτωρ μέγας δομέστικος
Kαῖσαρ Nωβελίσσιμος
27/05/2012 15:31
 
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Provate con questa.





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Patrikios
Δεσπότης Σεβαστοκράτωρ μέγας δομέστικος
Kαῖσαρ Nωβελίσσιμος
27/05/2012 18:59
 
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Bene riprendiamo.

Gestione della provincia dal punto di vista civile.


Il capo del amministrazione civile in provincia era il giudice solitamente chiamato Krites (ma in alcuni casi portava il nome di Praitor).
Nonostante il nome i suoi compiti era principalmente collegati al ambito fiscale.
Non rimaneva in una provincia più di qualche anno (e non doveva nemmeno essere nato in quella provincia), al suo servizio c'erano i cartulari (gestiscono i registi fiscali), gli epopti (revisori del catasto) , gli anagrapheis (simili ai precedenti) e i dieceti (gli esattori).
Per mantenere maggiore imparzialità fu creato un giudice particolare nella capitale , epi ton kriseon, che si occupava di giudicare in appello le decisioni dei Krites.
Ogni anno, basandosi sul catasto (che veniva aggiornato annualmente, anche grazie alla popolazione, per ovvi motivi) veniva calcolato quanto ogni propietario dovesse allo stato.
Tutti i campi (coltivati e non) dovevano rendere allo stato una determinata cifra per modii (un unità di misura), il calcolo veniva fatto ipotizzanto che l' intero terreno fosse coltivato a grano (che era il cereale più comune e meno reditizzio), chiaramente questo sistema era pensato sia per spingere la gente a produrre il massimo , sia per spingerla a diversificare le coltivazioni, una regime fiscale differente c'è l' avevano i frutteti, gli oliveti e i vigneti.
La tassazione era differente anche per gli immobili (le case, insomma la nostra imu) ed anche per il bestiame (ma in questo campo era presente parecchia evasione), infine c'erano altre tasse più personali come quella sul focolare.
è stato calcolato che la pressione fiscale fosse intorno al 20% , e che le due parti fondamentali del carico erano le tasse patrimoniali e quelle sul commercio (in pratica ci si basava soprattuto su imu e iva per capirci).
Per riscuotere ci si appogiava agli insediamenti, gli esattori facevano pervenire al rappresentante della città o del villaggio l' importo (con i nomi dei contribuenti e relativo debito), il rappresentante (che era l' equivalente del nostro sindaco,e che allora poteva essere eletto dalla cittadinanza oppure poteva essere un principe ereditario o il vescovo , che chiaramente governava il solo insediamento) doveva raccogliere il denaro e passarlo ai dieceti, se qualche contribuente non poteva o voleva pagare la comunità avrebbe pagato per lui (questi avrebbe contratto un debito verso la comunità da saldare o con il lavoro o con la vendità).
Non tutte le tasse però erano beni fungibili, ad esempio gli insediamenti erano tenuti alla manutenzione delle strade, acquedotti, fortificazioni e porti, inoltre dovevano fornire vitto e alloggio ai rappresentati dello stato in visita ufficiale , quindi in parte si autotassavano per ottenere il denaro necessario per assolvere a questi compiti, un altra pratica era il reclutamento fiscale (soprattutto in periodi di penuria di uomini nel esercito, in pratica al posto dei soldi si chiedevano soldati o viceversa), chiaramente l' autotassazione veniva fatta anche per altri motivi , ad esempio per costruire dighe o mulini, oppure nelle città per assoldare una milizia (una forza di polizia).
In caso di guerra o di catastrofe naturale il Krites poteva rilasciare degli sgravi fiscali .
Inoltre erano poste delle dogane in punti strategici (città o porti da cui bisognava passare, potevano essere anche dogane temporanee, vreate per le fiere), si chiedeva una tassa sulle transizioni (il 10%).


Piccola digressione sui villaggi.
Il chorion è il villaggio romeo ,sembra che in media c'è ne fosse uno ogni 4/5 km e che ognuno occupasse in genere una ventina di chilometri quadrati, la loro popolazione era però molto varriabile, le regioni più popolose dovevano avere 70 focolari in media (quindi fra le 450 e le 500 persone, ma è un calcolo molto approsimativo, in macedonia ad esempio si arrivava anche alla media di 150 nucleri familiari).
Era stata studiata una difesa molto particolare per questi villaggi, di solito veniva costruita una fortezza in un luogo elevato e nascosto , in caso di invasione gli abitanti dei villaggi vicini dovevano recarvisi, con bestiame, beni mobili e provviste per tre mesi , in questo modo si attutivano i danni dei saccheggi (la manutenzione della fortezza era compito dei contadini).


Parlando dal punto di vista giudiziario, il Krites giudicava le contese solo in materia fiscale, se il privato aveva una contesa con un soldato doveva rivolgersi allo stratego o al doux, in caso invece di materia civili c'era scelta, le popolazioni si potevano autogestire seguendo i propi diritti (ad esempio in italia in molte zone si seguiva il diritto longobardo), tranne nel caso in cui centrassero in qualche modo con il fisco (ad esempio nella compravendita di propietà potevi stipulare un contratto secondo il tuo diritto, ma poi dovevi andare al catasto e denunciare la cessione), una persona però poteva richiedere di essere giudicato dal Krites secondo il diritto romano (dietro pagamento), in quel caso il diritto romano prevaleva su quello locale, con il tempo , essendo il Krites un estraneo 8e quindi più imparziale)il diritto romano divenne sempre più popolare.




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Moirarchos
28/05/2012 09:37
 
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Metteremo il tratto ancillare Krites in Basileia? oppure faremo un personaggio che aumenta l'ordine pubblico? magari che deve essere usato in una provincia diversa da dove viene addestrato!
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Patrikios
Δεσπότης Σεβαστοκράτωρ μέγας δομέστικος
Kαῖσαρ Nωβελίσσιμος
28/05/2012 20:45
 
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Nota integrativa
Ho parlato di modius , ma non vi ho detto a quanto equivale, 0,08 ettari.
in genere i contadini poveri possedevano 25 moddii di terra, mentre quelli medi ne avevano 50 .
Ora secondo le fonti per ogni modius di terra si producevano 5 modii di frumento (ricordo che era su questo che si calcolavano le tasse), ogni modius di grano valeva in genere un decimo di nomismata, quindi i poveri dovevano produrre annualmente per un valore intorno ai 12,5 nomismata, mentre i contadini medi dovevano guadagnare sui 25 nomismata annuali, comunque una buona parte di questa produzione veniva "divorata" dalla famiglia.
Per farvi capire vi dico che un nomismata pesava 4,50 g , ora questi calcoli sono fatti con il contenuto in oro standard , per cui al prezzo del oro odierno varrebero 181,62 euro a nomismata (ma allora l' oro aveva un valore di gran lunga superiore rispetto a quello odierno).
Molti storici hanno definito le fattorie romee dei "giardini", questo perchè tendevano a coltivare con grande divesificazione, la cosa non deve però stupire, come ho già detto coltivare altre colture era più reditizio di coltivare il grano (a causa del regime fiscale), però il grano era alla base del alimentazione e poteva essere conservato a lungo, cosa che invece non si poteva fare con le verdure (allora non c'erano ogm, prodotti chimici e frigoriferi), per cui i contadini coltivavano sempre una parte della propietà a grano , una parte era un frutteto e infine in una terza parte si coltivavano le altre verdure stagionali (tutto questo era in parte utilizzato per il farbisogno e in parte per la vendita in specifici centri oppure durante le fiere).
Non l' ho detto ,ma chiaramente si lasciava a maggese una parte del terreno , e spesso i contadini avevano anche un po di bestiame.


Veniamo ad un altro argomento interessante le terre militari.

In epoca giustinianea lo stipendio di un soldato era di 20 nomismata l'anno, dopo eraclio lo stipendio si dimezza , ma i soldati ottengono delle terre da far fruttare , qui analizzo la situazione durante l' epoca macedone e comnena.

I soldati avevano possedimenti con un minimo di modii (non potevano vederli perchè lo stato glieli aveva concessi in usofrutto, ma potevano ampliarli).
Ora i soldati di fanteria dovevano avere un terreno di minimo 150 modii (valore di 72 nomismata), i soldati della marina ne avevano almeno 288 modii (144 nomismata, ma sappiamo che spesso arrivavano ad avere fino a 432 modii), la cavalleria aveva propietà per 720 modii (360 nomismata), mentre i catafratti dovevano avere terre di almeno 2304 modii (1152 nomismata).
Ora dovete sapere che per la legislazione chi aveva terre superiori a 288 modii era ufficialmente una persona ricca, ad esempio il terreno del soldato di cavalleria sarebbe stato sufficiente a mantenere trenta famiglie e ci volevano almeno 7 braccianti per coltivarlo, mentre quello da 432 ne necessitava di 4 e avrebbe mantenuto 17 famiglie.
Ciò ci dice una cosa , questi cosidetti soldato-contadino erano persone sicuramente molto benestanti che potevano non essere presenti nei campi e far lavorare altri per loro , sappiamo che spesso pagavano altri perchè combattessero al posto loro (allo stato importava solo che arrivasse un soldato addestrato e ben equipaggiato e lo stipendio per un soldato del genere era inferiore ai 10 nomismata, prezzo non alto se paragonato ai guadagni dei soldati-contadini), ricordo che un cavaliere poteva come minimo arrivare a produrre un raccolto annuo del valore di 324 nomismata mentre un fante poteva aspirare a 67 , buona parte veniva mangiato però sappiamo che molti cavalieri riuscivano a mettere da parte in poco tempo anche 216 nomismata (tre libbre d'oro), che non era certo poco.
Comunque lo stato dava 5 nomismata al fante e 12 al cavaliere come indenizzo annuale (servivano a pagare le armi, i vestiti, i 3 cavalli, il somaro per il fante, lo scudiero per il cavaliere, il servo per il fante il cui costo e servigi venivano divisi ogni 4 soldati e il vitto per la campagna), quindi questa forma di pagamento era molto conveniente per il soldato .
Questo sistema aveva solo una pecca, se lo stratego non convocava il soldato per alcuni anni (questo succedeva ad esempio nella regioni lontane dalla guerra) spesso questi vendeva equipaggiamento e cavalli, per cui ogni hanno i soldati venivano convocati almeno per fare delle sessioni di addestramento di qualche mese.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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Moirarchos
28/05/2012 23:35
 
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Interessante. grazie Glauco! :)
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